domenica, Maggio 5, 2024
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RESPONSABILITA’ PENALE: La certificazione del falso per gli assegni familiari

Un
dipendente ha chiesto l’assegno per il nucleo familiare. Per tale motivo ha
autocertificato, tra l’altro, il proprio reddito. Nello stesso modello è
presente l’autodichiarazione del coniuge. Da controlli è emersa che quest’ultima
non è veritiera.

Oltre
al recupero delle somme erogate e alla segnalazione alla competente procura, è
possibile una sanzione disciplinare per il dipendente, per io solo fatto cha ha
firmato nello stesso modello dove è presente anche la dichiarazione resa dal
coniuge? Le dichiarazioni sono rese ai sensi del Dpr 445/2000.

L. E.– NAPOLI

R I S P O S T A

Dal tenore del
quesito si ritiene che il lavoratore sia dipendente del pubblico impiego. Se la
dichiarazione è stata resa dal coniuge e quest’ultima si è acclarata non
veritiera, non si ritiene che l’interessato possa subire un procedimento
disciplinare. L’intenzionalità del comportamento “scorretto” è da riferirsi al
coniuge.

Affinché
le dichiarazioni rese ai sensi del Dpr 445/2000 siano perseguibili penalmente,
si ricorda che all’atto dell’autocertificazione deve essere allegato anche un
documento di identità – in corso di validità – del sottoscrittore.

In
caso contrario, il falso non può essere perseguito non essendosi perfezionata
la dichiarazione sulla base della norma citata.

DAL”IL SOLE 24 ORE” DELL’8 FEBBRAIO2016

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