giovedì, Maggio 2, 2024
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Il piano strategico di Banca d’Italia

Il piano strategico di Banca d’Italia

Fonte: Ripartelitalia.it

Perché un Piano strategico

La Banca d’Italia formula periodicamente un Piano strategico. Lo usa per indirizzare in un quadro unitario e coerente il governo complessivo di un’Istituzione che svolge una pluralità di funzioni diversificate. La definizione del Piano strategico 2023 – 2025 avviene in un momento caratterizzato da profonda incertezza per l’Italia e per il mondo: la crisi pandemica ancora attiva sullo sfondo, le tensioni geopolitiche, l’aumento dei costi degli approvvigionamenti energetici conseguenti all’aggressione della Russia all’Ucraina, le pressioni inflazionistiche e la nuova fase della politica monetaria a livello globale ed europeo si sono sovraimpresse alle sfide poste dalla improcrastinabile transizione energetica, dalle nuove tecnologie, dalla digitalizzazione e dalle riforme necessarie a dare nuovo impulso all’economia italiana.

In questo contesto, il Piano rappresenta per la Banca d’Italia uno strumento che aiuta ad affrontare le sfide, a gestire i rischi e a cogliere le opportunità. Il Piano descrive gli obiettivi e le azioni che la Banca intende intraprendere per svolgere al meglio la propria missione istituzionale, favorendo la riallocazione delle risorse sulle priorità strategiche e il perseguimento di miglioramenti organizzativi e gestionali, necessari ad assicurare efficienza. Attraverso il Piano la Banca trasmette al proprio personale e alla collettività la visione e le priorità dell’organizzazione e fornisce un punto di riferimento per le singole scelte da effettuare nel triennio.

Al servizio del Paese: il Piano strategico 2023 – 2025

Il Piano esprime il forte impegno della Banca al servizio del Paese e dell’Europa, con l’obiettivo di fornire alla collettività un contributo sempre di alta qualità in tutti i campi della propria azione. Un Piano ampio e innovativo, con una forte componente progettuale e con una spiccata dimensione internazionale. Il Piano definisce cinque obiettivi strategici, il cui conseguimento è affidato a 17 piani di azione e prevede il coinvolgimento sinergico delle diverse funzioni della Banca a livello centrale e sul territorio.

Questi gli obiettivi:

  1. potenziare l’impegno per un sistema finanziario stabile e sicuro;
  2. promuovere con più forza l’innovazione in campo economico e finanziario in Italia e in Europa;
  3. rafforzare la tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari e dialogare con l’esterno in modo sempre più diretto e aperto all’ascolto;
  4. favorire la transizione energetica e ambientale;
  5. rendere l’organizzazione sempre più inclusiva, efficiente e capace di innovare.

Il Piano è ampio perché molteplici sono le attività istituzionali della Banca per le quali si definiscono iniziative. È innovativo perché pone l’attività della Banca sulla frontiera tecnologica (anche sperimentando ad esempio l’uso di tecniche d’intelligenza artificiale). Ha una forte dimensione internazionale perché prevede la partecipazione a numerosi progetti e iniziative per i quali la Banca intende assumere un ruolo di leadership, anche come possibile service provider nell’ambito dell’Eurosistema (in particolare in ambito statistico, di sistema dei pagamenti e con riferimento al possibile lancio dell’euro digitale).

Per raggiungere obiettivi ambiziosi la Banca mette in campo un grande impegno sul fronte interno, la capacità di innovare e trasformare continuamente la propria organizzazione e di investire sul capitale umano; valorizza la sua presenza in tutte le regioni italiane, tendendo verso un modello basato su una maggiore integrazione tra Amministrazione Centrale e rete territoriale e, ove necessario, una maggiore differenziazione delle Filiali. Le azioni previste dal Piano Strategico sono informate a valori di trasparenza, inclusione, apertura.

Gli obiettivi strategici
1. Un sistema finanziario stabile e sicuro

Il primo obiettivo è quello legato all’impegno per un sistema finanziario che, anche in una fase che si preannuncia non facile, sia stabile e sicuro, in grado di fronteggiare i nuovi rischi e di cogliere le opportunità delle nuove tecnologie.

Un sistema finanziario robusto, moderno ed efficiente rappresenta un fattore di fondamentale importanza per lo sviluppo economico del Paese, per l’efficiente allocazione delle risorse e per fornire il necessario sostegno ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese.

A tal fine la Banca intende:

  • incrementare la resilienza del sistema degli intermediari con azioni volte a monitorare gli impatti del contesto attuale e prospettico, aggiornare le norme e lo strumentario di vigilanza, stimolare il sistema finanziario verso l’adeguamento alle sfide poste dall’innovazione;
  • dare impulso alla digitalizzazione del sistema finanziario promuovendo un mercato dei pagamenti innovativo, efficiente e sicuro, che produca benefici per l’intera economia e per i singoli attori che vi operano, potenziando il dialogo con l’esterno e rafforzando le sinergie tra le diverse funzioni della Banca;
  • potenziare l’azione di antiriciclaggio;
  • contribuire a rafforzare la resilienza cibernetica del sistema finanziario italiano e la sicurezza delle infrastrutture e dei pagamenti nella dimensione digitale.
2. L’impegno per l’innovazione economica e finanziaria nel Paese e in Europa

Un secondo obiettivo molto importante è quello di svolgere un ruolo sempre più centrale nell’innovazione economica e finanziaria, sia in Europa, sia in Italia. La Banca d’Italia, che è già da tempo un’Istituzione leader nell’offerta di piattaforme di pagamento in Europa, sta ora lavorando intensamente a un nuovo importante progetto europeo, che potrebbe apportare grandi benefici all’economia e alla società, relativo all’euro digitale, cioè una moneta elettronica emessa dalla banca centrale e sicura per i cittadini.

La Banca d’Italia vuole giocare un ruolo simile nel campo delle statistiche, dove intende partecipare attivamente ai lavori di due progetti complementari: l’Integrated Reporting Framework (IReF), che intende favorire l’integrazione delle diverse raccolte statistiche del Sistema Europeo delle Banche centrali e la loro armonizzazione tra paesi; il Banks’ Integrated Reporting Dictionary (BIRD), che introduce indicazioni standardizzate per la produzione delle segnalazioni statistiche di supervisione e di risoluzione europee.

Sul piano nazionale la Banca sta investendo energie per potenziare le proprie funzioni di analisi economica per interpretare gli andamenti congiunturali, formulare previsioni, fornire contributi per la definizione dell’orientamento della politica monetaria e di quella macroprudenziale, offrire supporto al dibattito di politica economica e alle Istituzioni, in primis al Parlamento e al Governo, sulle numerose sfide in campo economico, tra cui quella della realizzazione del PNRR, fondamentale per rilanciare il potenziale di crescita dell’economia italiana. In un Paese territorialmente differenziato, la Banca intende valorizzare la propria presenza sul territorio, arricchire l’attività di ricerca economica a servizio dello sviluppo delle economie locali e potenziare l’offerta di servizi informativi per i cittadini e le imprese.

3. La tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari e il dialogo con l’esterno

Da tempo la Banca è impegnata nella tutela di cittadini e imprese, anche attraverso iniziative di educazione finanziaria, con particolare attenzione alle categorie più fragili, meno consapevoli e a maggior rischio di esclusione finanziaria. Una attenzione particolare sarà posta affinché la digitalizzazione dei servizi finanziari e di pagamento, che può portare grandi benefici all’economia, non si traduca invece in una fonte ulteriore di rischi per i consumatori. La Banca – continuando nell’azione di apertura, dialogo, inclusione e trasparenza – intende inoltre potenziare la comunicazione con il pubblico e con i diversi interlocutori al fine di accrescere nella collettività la fiducia nel proprio operato.

4. Favorire la transizione verde e ridurre l’impronta ambientale delle attività della Banca

Un tratto distintivo del nuovo Piano è l’impegno per la transizione ecologica ed energetica, a beneficio della collettività e delle generazioni future: le banche centrali sono infatti in una posizione in cui possono aiutare a indirizzare gli investimenti verso quelli più sostenibili e possono sollecitare il sistema finanziario ad accrescere la propria resilienza ai rischi legati ai cambiamenti climatici e alla transizione energetica.

Anche sul fronte interno, la Banca nel corso del triennio metterà a punto un programma di lungo termine per azzerare le proprie emissioni nette di gas serra. Le principali leve da azionare sono quelle del progressivo efficientamento energetico di edifici e impianti, dell’incremento della quota di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili, dell’utilizzo di soluzioni più sostenibili di mobilità negli spostamenti casa-ufficio e nei viaggi di lavoro, nonché interventi di riforestazione diretta (per approfondimenti sulle attività già realizzate si può vedere il Rapporto Ambientale sul sito della Banca).

5. L’innovazione dell’organizzazione e le persone

Per perseguire in modo efficace l’insieme di questi obiettivi, la Banca ritiene fondamentale trasformare la propria organizzazione e renderla sempre più: efficiente, in grado di riallocare tempestivamente e flessibilmente le risorse sulle priorità del momento; capace di innovare, sfruttando al massimo le potenzialità del nuovo modello di lavoro ibrido introdotto nell’aprile 2022, delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale (es. utilizzo di strumenti SupTech per analisi di vigilanza e realizzazione di un Enterprise Data Lake per lo sfruttamento dei dati); aperta e inclusiva, rispettosa delle diversità e dell’unicità delle persone, che sono da sempre il capitale più importante della Banca; attenta alla gestione dei nuovi rischi.

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2 Commenti

  1. Ne voglio parlare solo perché il Piano 2023/2025, fra i tanti punti enunciati, pensa di rafforzare la lotta al riciclaggio e la tutela del risparmiatore, lo stesso sventurato che ci rimette sempre, per definizione.
    In pratica, parliamo di un Piano che sembra voler addrizzare qualcosa che non funziona o che comunque non sta dando prova di una certa vitalità.
    Staremo a vedere!

  2. Ne voglio parlare solo perché il Piano 2023/2025, fra i tanti punti enunciati, pensa di rafforzare la lotta al riciclaggio e la tutela del risparmiatore, lo stesso sventurato che ci rimette sempre, per definizione.
    In pratica, parliamo di un Piano che sembra voler addrizzare qualcosa che non funziona o che comunque non sta dando prova di una certa vitalità.
    Staremo a vedere!

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