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LAVORO: Il Ministro Giovannini incontra i giovani – Approvato il piano

        

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 31
ottobre 2013

Approvato il Piano, Giovannini incontra i giovani

Il Piano per la “Garanzia Giovani” è stato approvato
ieri dalla Struttura di Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali (DL76/2013), cui partecipano il Ministero e le sue
agenzie tecniche, il MIUR, il MISE, l\’INPS, il Dipartimento della Gioventù, le
Regioni e Province Autonome, le Province, le Camere di Commercio. Il Piano
definisce i principi e i criteri che regoleranno l\’attuazione del programma
“Garanzia Giovani”, la cui programmazione operativa verrà completata nelle
prossime settimane.

Allo scopo di definire interventi efficaci e basati
sulle migliori pratiche, il Ministro Giovannini sta incontrando i rappresentanti
delle imprese, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni non-profit.
Oggi ha incontrato numerose associazioni rappresentative dei giovani per
chiedere il loro contributo e la collaborazione attiva affinché il Piano tenga
conto anche delle loro esperienze ed esigenze specifiche.

“L\’emergenza occupazionale del nostro Paese chiama
ognuno a fare la sua parte. Oltre alle istituzioni, il Piano per la “Garanzia
Giovani” richiede la mobilitazione di tutte le componenti sociali e quindi è
imprescindibile la presenza dei giovani, che coinvolgeremo per la parte più
operativa, a partire da oggi. Ci aspettiamo da loro un contributo importante
affinché l\’attuazione del Piano segni una svolta culturale e ci aiuti a
realizzare gli interventi necessari per innovare il nostro mercato del lavoro e
rispondere all\’emergenza occupazionale”.

Coerentemente con la Raccomandazione Europea del 22
Aprile 2013, attraverso il Piano per la Garanzia Giovani l\’Italia attuerà misure
volte ad assicurare che i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ricevano
una formazione adeguata alle loro attitudini e vengano opportunamente sostenuti
ed indirizzati verso il mondo del lavoro. Oggi, infatti, sono circa 1 milione e
300 mila i giovani italiani sotto i 25 anni che non lavorano e non studiano
(Neet) ed è in particolare a loro che guarda la riforma contenuta nel Piano
italiano: a partire dal 2014 i giovani saranno coinvolti, tra l\’altro, in
attività di sensibilizzazione, informazione e orientamento fin dalle scuole,
verranno rafforzate le azioni nei confronti di coloro che hanno abbandonato, o
rischiano di abbandonare, la scuola, verrà garantito un colloquio personalizzato
sulle prospettive di studio e di lavoro, non solo dipendente. Con i fondi
europei della Youth Employment Initiative e del Fondo Sociale saranno poi
attivati percorsi di alternanza studio/lavoro, di avviamento al lavoro, di
apprendistato, di tirocinio e di auto-imprenditorialità, in un quadro di forte
collaborazione tra autorità nazionali, regionali e territoriali. Un sistema di
banche dati integrate, di piattaforme per l\’incontro domanda/offerta e di
comunicazione consentirà anche un continuo monitoraggio degli interventi e una
loro valutazione.

 

Allegato

Struttura di
Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
(D.L. 76/2013)

Piano per
l’attuazione della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22
aprile 2013 sull’istituzione di una “Garanzia per i giovani”

Documento
preparatorio

 

1. IL CONTESTO

 

1. Il contesto europeo

La Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea
del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una “Garanzia per i giovani” invita gli
Stati a garantire ai giovani con meno di 25 anni un’offerta qualitativamente
valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio
o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione
o dall’uscita dal sistema di istruzione formale.

La natura dell’iniziativa è essenzialmente
preventiva: l’obiettivo è quello di offrire prioritariamente una risposta ai
giovani che ogni anno si affacciano al mercato del lavoro dopo la conclusione
degli studi, ma nello specifico contesto italiano tale iniziativa deve prevedere
anche azioni mirate ai giovani disoccupati e scoraggiati, che hanno necessità di
ricevere un’adeguata attenzione da parte delle strutture preposte alle politiche
attive del lavoro.

Più in dettaglio, la Raccomandazione:

– sancisce un principio di sostegno ai giovani
fondato su politiche attive di istruzione, formazione e inserimento nel mondo
del lavoro;

– indica la prevenzione dell’esclusione e della
marginalizzazione sociale come chiave strategica che deve ispirare l’azione
degli Stati;

– innova profondamente il bilancio europeo,
introducendo un finanziamento importante con valenza anche anticiclica nelle
Regioni dove la disoccupazione giovanile risulta superiore al 25%;

– indica con chiarezza che l’obiettivo deve essere
quello di realizzare risultati significativi, misurabili, comparabili e che
l’azione cui tendono le politiche deve essere quello di offrire ai giovani
l’accesso ad “una opportunità di lavoro qualitativamente valida”.

La Raccomandazione distingue chiaramente l’aspetto di
riforma strutturale della “Garanzia per i giovani” medesima, per la quale
raccomanda un recepimento normativo, e l’introduzione di un ampio ventaglio di
iniziative a favore dei giovani sostenute sia dal finanziamento proveniente
dalla Youth Employment Initiative, sia dal Fondo Sociale Europeo (FSE). In
questo senso, anche le modalità di finanziamento dell’iniziativa sottolineano la
natura strutturale degli interventi previsti.

La Raccomandazione in materia di “Garanzia per i
giovani” rappresenta una innovazione importante nelle iniziative europee di
sostegno alle politiche giovanili cui l’Italia, attraverso questo Accordo, vuole
dare tempestiva ed efficace attuazione.

 

2. Il contesto economico ed occupazionale

 

In conseguenza della crisi economica iniziata nel
2008, il mercato del lavoro italiano ha attraversato negli ultimi anni una fase
di profonda crisi. Tra il 2007 e il 2012 la quota di occupati si è contratta di
quasi 2 punti percentuali; l’unica componente della popolazione che ha visto
incrementato il relativo tasso di occupazione è stata quella dei 55-64enni, con
un aumento di oltre 6 punti percentuali. Parallelamente, la quota di forza
lavoro disoccupata è cresciuta di 4,6 punti percentuali, che si traduce in 2
milioni e 744 mila persone in cerca di lavoro, vale a dire 1,2 milioni di
disoccupati in più rispetto al 2007.

Le crescenti difficoltà nell’accesso all’occupazione
hanno provocato anche un aumento generalizzato dei tempi di ricerca di lavoro
praticamente per tutte le categorie della popolazione. Nel 2012 la percentuale
di disoccupati da almeno 12 mesi superava il 52,5%, contro il 51,3% del 2011 e
il 46,8% del 2007. Rimangono significativamente più elevati della media i tassi
di disoccupazione delle persone con bassi livelli di istruzione: dall’inizio
della crisi economica il tasso di occupazione è diminuito di 3 punti percentuali
per coloro che sono in possesso della sola licenza elementare e di 5,4 per le
persone in possesso della sola licenza media.

I giovani sono sicuramente la fascia di età
maggiormente colpita dalla crisi occupazionale in atto: nel 2012 il tasso di
disoccupazione giovanile (15-24 anni) è stato pari al 35,3% e la prima metà del
2013 ha registrato un ulteriore rialzo, con un profilo sostanzialmente analogo
tra maschi e femmine (per le quali si registra tuttavia un minor tasso di
partecipazione al mercato del lavoro). Particolarmente grave è la situazione del
Mezzogiorno, in cui il tasso di disoccupazione giovanile rasenta il 45% e quello
di occupazione è bloccato al 13,2% (a fronte del 18,6% nazionale e del 32,8%
della media europea).

Preoccupa, in particolare, il fenomeno dei giovani
15-24enni non impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso
scolastico o formativo (NEET), stimabili in circa 1,27 milioni pari al il 21%
della popolazione di questa fascia di età, percentuale che supera il 30% in
alcune delle più importanti regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria,
Sicilia).

 

2.1. Il quadro attuale

Già il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181
(nel testo attuale, come risultante dalla numerose modifiche intervenute)
prevede, nei confronti dei giovani (fino a venticinque anni compiuti o, se in
possesso di un diploma universitario di laurea, fino a ventinove anni compiuti)
una garanzia di offerta, entro quattro mesi dall’inizio dello stato di
disoccupazione, di “una proposta di adesione ad iniziative di inserimento
lavorativo o di formazione o di riqualificazione professionale od altra misura
che favorisca l’integrazione professionale”. La “Garanzia per i giovani”, quanto
meno con riferimento a coloro che si registrino presso i servizi per l’impiego,
è quindi già parte della legislazione nazionale sin dal 2002 (anno di
introduzione di tale disposizione (NOTA 1)

Non è invece legificata la componente di garanzia
destinata ai giovani in uscita dal sistema d’istruzione formale che non si
iscrivano ai servizi per l’impiego.

Nonostante la legislazione abbia per lo più fissato i
livelli essenziali delle prestazioni, quanto meno per alcune categorie, manca
ancora la piena effettività di tale legislazione e manca, altresì, un sistema
omogeneo ed organico in grado di monitorare i servizi erogati e consentire la
valutazione dell’efficacia degli stessi.

Sul fronte del coinvolgimento dei giovani in uscita
dal sistema d’istruzione formale va poi valorizzato il contributo del sistema
scolastico come “punto di partenza” informativo e di primo orientamento. Per i
motivi sopra descritti l’attuazione della “Garanzia per i giovani” costituisce
al contempo una sfida ed una grande opportunità per la sperimentazione di un più
efficace sistema di presa in carico dell’utente, analisi dei fabbisogni
individuali, attivazione basata sulla obbligazione reciproca (mutual
obbligation).

 

3. I primi interventi in favore dell’occupazione
giovanile

 

Già da tempo le Regioni hanno cercato di contenere
gli effetti negativi della crisi sull’occupazione giovanile attraverso la
definizione di politiche integrate sul versante della formazione e del lavoro.
In molti casi si è fatto ricorso a Piani straordinari per l’occupazione
giovanile, partendo dall’assunto che le criticità che incontrano i giovani ad
entrare in modo qualificato nel mondo del lavoro richiedono interventi
straordinari.

In questo contesto il Governo ha già avviato alcuni
interventi nell’ambito del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76 (convertito con
modificazioni in Legge 9 agosto 2013, n. 99). In particolare, è stato introdotto
un incentivo per l’assunzione dei giovani (età 18- 29) con contratto di lavoro a
tempo indeterminato. La prima fase di attuazione dell’incentivo (che si applica
alle assunzioni effettuate dal 7 agosto 2013) ha già coinvolto circa 12.000
giovani e 5.300 datori di lavoro (dati al 17 ottobre 2013).

Il medesimo decreto legge prevede inoltre misure di
semplificazione per l’apprendistato, nonché il finanziamento di un piano per
l’incentivazione di tirocini e di misure per l’autoimpiego e
autoimprenditorialità nel Mezzogiorno. Queste misure si vanno ad aggiungere ad
un quadro di generale favore per il contratto di apprendistato: tali contratti,
infatti, beneficiano di un’aliquota contributiva di assoluto vantaggio, cui si
aggiunge la nuova aliquota dell’1,61%, destinata a finanziare la nuova
Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI).

La Conferenza Stato-Regioni sulla base della proposta
avanzata dalle Regioni deve approvare le linee guida volte a disciplinare il
contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, anche in
vista di una disciplina maggiormente uniforme sull\’intero territorio nazionale
dell\’offerta formativa pubblica, ai sensi dell’articolo 2 del D.L. 76/2013
(conv. in L. 99/2013).

 

2. IL PIANO NAZIONALE DELLA “GARANZIA PER I GIOVANI”:
CARATTERISTICHE GENERALI

 

Il Piano Italiano per la “Garanzia per i giovani”
valorizza l’autonomia propria dei vari livelli di Governo, creando al contempo
un contesto di standard nazionali e di opportunità per lo sviluppo di sinergie
tra le diverse aree territoriali e i diversi attori coinvolti, al fine di
offrire ai giovani maggiori opportunità di scelta in un contesto di efficienza,
efficacia e trasparenza delle azioni ad essi rivolte.

Al fine di conseguire gli obiettivi previsti dalla
“Garanzia per i giovani”, l’articolo 5 del D.L. 76/2013 ha istituito una
apposita struttura di missione che coinvolge oltre al Ministero del Lavoro e
alle sue agenzie tecniche (ISFOL e Italia Lavoro) l’INPS, il Ministero
dell’Istruzione, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Dipartimento della
Gioventù, le Regioni e Province Autonome, le Province e Unioncamere.

Il Piano sarà elaborato dalla Struttura di Missione e
si prefigge i seguenti obiettivi:

1. Individuazione del target minimo di giovani cui
offrire la Garanzia.

2. Accesso e sensibilizzazione dei giovani
interessati alla Garanzia Giovani che si rivolgono ai soggetti individuati
autonomamente dalle Regioni (nel rispetto delle diverse organizzazioni
territoriali), per l’attuazione dell’iniziativa nel loro territorio (es. centri
per l’impiego, università, istituti scolastici, agenzie per il lavoro, operatori
accreditati ai servizi per il lavoro / formazione, etc).

3. Attraverso il piano si intende:

1. offrire a giovani destinatari della garanzia
l’opportunità di un colloquio specializzato, preparato da percorsi di
costruzione del cv e di autovalutazione, che prepari i giovani alle scelte del
ciclo di vita ed all’ingresso nel mercato del lavoro;

2. rendere sistematiche le attività di orientamento
al mondo del lavoro nel sistema educativo (istituti scolastici, istruzione e
formazione professionale ed università), sia attraverso gli operatori sia con
interventi sostenuti da supporti informatici ad alto valore aggiunto;

3. incoraggiare interventi sistematici nei confronti
dei NEETs che hanno abbandonato il sistema di istruzione e formazione, sia
direttamente attraverso i servizi per l’impiego sia prevedendo appositi
partenariati con le imprese, le istituzioni pubbliche, gli enti non-profit;

4. promuovere percorsi verso l’occupazione, anche
incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l’incontro tra
domanda e offerta di lavoro, nonché l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.

Al fine di realizzare una “Garanzia per i giovani”
basata su un insieme coordinato di azioni, politiche e servizi, sono individuati
i seguenti elementi fondamentali del Piano, indispensabili e propedeutici a
garantire efficienza, efficacia e sostenibilità alle stesse:

– definizione di livelli essenziali delle prestazioni
validi su tutto il territorio nazionale, che fungano da riferimento per
l’individuazione delle modalità, dei costi standard e dei contenuti essenziali
con cui la Garanzia viene attuata;

– effettiva disponibilità, in tempi certi, di una
diffusa rete di punti di accesso fisici e virtuali (piattaforma nazionale
integrata), che permetta ai giovani che si attiveranno per accedere alla
Garanzia di ottenere livelli di servizio comuni su tutto il territorio e
corrispondenti agli standard nazionali definiti;

– servizi e interventi sussidiari messi in campo dal
Governo e dalle Regioni al fine di garantire, secondo i tempi del piano
nazionale, l’accesso alla Garanzia su tutto il territorio nazionale;

 – sistema nazionale di monitoraggio degli standard e
delle prestazioni, dei servizi e del raggiungimento degli obiettivi, basato
sulla condivisione ed analisi di dati individuali;

 – disponibilità di un sistema informativo del lavoro
che faccia riferimento a standard minimi di servizio condivisi, protocolli di
interscambio tali da permettere tracciabilità, univocità e diffusione delle
informazioni.

– nell’ambito di quest’ultimo, un portale nazionale
nel quale siano disponibili servizi e informazioni su opportunità di lavoro in
ambito nazionale e comunitario (NOTA 2), servizi a valore aggiunto rivolti al
target, informazioni di monitoraggio e valutazione; con riferimento alle
piattaforme per l’incrocio tra domanda e offerta; la cooperazione deve essere
garantita anche con i sistemi Europei in particolare al fine di garantire
accesso ad opportunità di lavoro e di politiche;

– reale cooperazione fra i domini informativi
dell’Istruzione e della Formazione Professionale, della Previdenza, della Tutela
e della Sicurezza nel lavoro e il sistema informativo del lavoro, al fine di
realizzare efficacemente politiche di prevenzione delle condizioni di
esclusione, di contrasto alla disoccupazione, di attivazione, di integrazione
fra politiche attive e passive, di alternanza istruzione/formazione-lavoro;

– individuazione delle azioni finanziabili, tra
cui:

un’offerta di lavoro eventualmente accompagnata da un
bonus occupazionale;

un’offerta di contratto di apprendistato, anche da
svolgersi all’estero con il supporto della rete Eures (NOTA 3)

un’offerta di tirocinio accompagnata da una borsa di
tirocinio;

un’esperienza con il servizio civile;

l’inserimento o il reinserimento in un percorso di
formazione o istruzione per completare gli studi o specializzarsi
professionalmente;

l’accompagnamento in un percorso di avvio
d’impresa.

Parallelamente al lavoro della Struttura di Missione,
e al fine di offrire ai giovani su tutto il territorio nazionale maggiori
opportunità di accesso al mercato del lavoro, alle azioni di formazione e al
recupero scolastico/educativo e alle altre azioni previste dalla Garanzia
Giovani, viene avviato un confronto con le regioni e con le province per il
rafforzamento e potenziamento della rete dei servizi competenti per il lavoro.

 

3. I PROSSIMI PASSI

 

Nelle prossime settimane, e comunque entro il 31
dicembre 2013, sulla base del presente documento verrà definito il Piano
nazionale, da approvare in Conferenza Stato-Regioni e da presentare in sede
europea. Si concorda che tale Piano preveda un organismo di governance
strategico-politico unitario e individui tempi e modalità con le quali siano
rese disponibili le condizioni di sistema indispensabili a dare attuazione alla
“Garanzia per i giovani”.

Inoltre, la Struttura di Missione, attraverso
specifici gruppi tecnici di lavoro, definirà:

a) le Linee Guida per l’attuazione del Piano nelle
quali siano individuati: i target con riferimento ai giovani cui offrire
un’offerta di buona qualità di impiego, proseguimento degli studi o tirocinio,
le prestazioni essenziali/servizi minimi, gli standard minimi di servizio
relativi, gli output, gli indicatori di monitoraggio, le regole di cooperazione
al fine di garantire un flusso ordinato e puntuale delle informazioni
necessarie;

b) il Piano degli obiettivi e per la gestione delle
risorse della “Garanzia per i Giovani”, articolati per Regioni e Province
Autonome, in coerenza con il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale,
che preveda l’assegnazione di parte delle risorse europee previa verifica del
raggiungimento dei target di spesa e degli obiettivi;

c) il target minimo di giovani cui offrire la
Garanzia. La definizione dei destinatari dell’intervento sul piano qualitativo e
quantitativo è strettamente connessa alla quantificazione delle risorse
economiche disponibili. Tale individuazione si rinvia ad una fase successiva
nella quale saranno note le risorse, concordati i destinatari e la copertura
delle platee.

Il Piano nazionale e i Piani attuativi delle Regioni
assumono il principio della universalità dell’accesso alla “Garanzia per i
giovani”, da assicurare prioritariamente tramite la rete dei servizi per
l’impiego, così come articolati nei diversi ambiti regionali, al fine di non
sottrarre a nessun giovane la possibilità di ottenere la maggiore informazione
possibile sulle opportunità che il sistema di servizi al lavoro, alla formazione
e all’istruzione, può mettergli a disposizione. In tale contesto, dovranno
essere previsti meccanismi atti a consentire ai giovani la fruizione dei servizi
essenziali su tutto il territorio nazionale, oltre quello di residenza.

Nell’ambito di quanto stabilito dalle Linee Guida,
nella definizione dei propri Piani, le Regioni si impegneranno ad adottare tutte
le possibili opportunità di semplificazione procedurale e a orientare le azioni
al conseguimento del risultato atteso anche attraverso un approccio basato sulla
premialità. Nell’ambito del Piano nazionale saranno definiti i tempi e le
modalità di misurazione delle performance ottenute, di monitoraggio delle azioni
promosse nonché di diffusione dei risultati.

Le Linee Guida e il Piano degli obiettivi,
comprensivi della ripartizione delle risorse tra lo Stato e le Regioni e
Province Autonome, saranno approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Inoltre, le Regioni e le Province Autonome, sulla base del Piano Nazionale, del
Piano degli obiettivi e delle Linee Guida, entro 60 giorni dall’approvazione del
Piano e delle Linee Guida da parte della Conferenza Stato- Regioni,
predispongono propri piani attuativi nei quali siano evidenziate:

– modalità operative (in particolare, caratteristiche
della rete dei servizi, corrispondenza alle condizionalità, tempi di
attuazione);

– tipologie di politiche che le Regioni intendono
attuare per conseguire gli obiettivi, modello organizzativo di coordinamento,
risorse aggiuntive eventualmente mobilitate, eventuali ulteriori output di
servizio, ecc.

 

Garanzia
giovani: quali servizi

Immagine

Note:

(1) Ad opera del D.Lgs. 19 dicembre 2002, n. 297.

(2) Si richiama l’esperienza di cooperazione applicativa che si è
consolidata sul versante del sistema informativo del lavoro, confermata dalla
banca dati delle politiche attive e passive del lavoro di cui all’articolo 8 del
D.L. 76/2013

(3) L’Italia ha in corso alcune iniziative, finanziate dalla Rete
Eures (My first Eures Job) che prevedono l’inserimento lavorativo all’estero di
giovani con un contratto di lavoro della durata di almeno sei mesi.

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