Interventi chirurgici invasivi anche senza consenso informato del paziente.
Infatti se il trattamento sanitario è andato bene il medico, che ha agito con
perizia e facendo tutto il possibile, non risponde del reato di violenza
privata o lesioni personali anche se non aveva avvisato il paziente
dell’operazione e delle possibili conseguenze.
Insomma le Sezioni unite penali della Corte di cassazione, con un’udienza che
si è celebrata lo scorso 18 dicembre e il cui esito è stato reso noto soltanto
ieri, hanno spezzato una lancia in favore dei trattamenti sanitari necessari
sostendone la legittimità anche in assenza del consenso del paziente.
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