Nel 2011 ho surrogato
un mutuo passandolo da Ubi a Banca Popolare di Novara. Si tratta di un mutuo di
20 anni, cointestato (a me e la mia compagna), al tasso del 4% per un capitale
prestato di 108,ila euro che implica una rata mensile di 665 euro. Per avere
accesso alla surroga della quale sono soddisfatto – avendo bloccato all’epoca
un tasso fisso al 4% – la banca mi chiedeva alcune garanzie imprescindibili:
1. Aprire un conto corrente;
2. Avere almeno un accredito dello
stipendio sullo stesso;
3. Sottoscrivere una polizza a garanzia
di perdita di lavoro che copriva entrambi noi da tale eventualità. Tale polizza
è stata proposta dalla banca.
Anche se un po’ onerosa, mi è parsa, a suo tempo, una
soluzione ideale, sia per noi sia per la banca. La polizza di Avipop è
denominata “credit protection” che subentra nei pagamenti nel caso in cui uno o
entrambi i mutuatari perdono il lavoro per causa oggettiva. La copertura era
del 50% oppure del 100% del pagamento della rata nella misura di 12 rate
consecutive.
La mia compagna, cointestataria del mutuo, ha perso il lavoro
ad agosto del 2013 per causa oggettiva, ovvero mancanza di commesse, ed è stata
accompagnata al licenziamento con un cosiddetto incentivo all’esodo di 5mila
euro. L’ex datore di lavoro, per non vedersi impugnato il licenziamento, lo ha
redatto con un verbale di conciliazione in sede sindacale, una modalità
riscontrata in diversi licenziamenti collettivi.
Una volta ricevuta la lettera di licenziamento ci siamo recati alla banca per presente l’accaduto,
dove la responsabile ha allegato la lettera di licenziamento alla copia del
contratto per l’apertura del sinistro.
Dopo circa un mese ci è stata recapitata una lettera dove si
evinceva l’apertura del sinistro con repertorio numero 13505325 e ci venivano
richiesti alcuni documenti aggiuntivi per procedere ad una completa valutazione
del sinistro che abbiamo fornito.Dopo altri due mesi dalla prima lettera e tre
dalla denuncia ci viene recapitta un’altra lettera dove ci vengono richiesti
ulteriori documenti tra i quali la copia dell’accordo sindacale di cui si è già
detto e le buste pga dei mesi precedenti la sottoscrizione della polizza.
Dopo questa lettera ho incominciato a dubitare della buona
fede del perito nei nostri confronti: per carità, deve fare il suo lavoro, ma
la domanda che mi pongo, relativamente alla richiesta delle buste paga del
periodo di inizio rapporto assicurativo è perché controlla solo dopo il
sinistro l’esistenza del diritto alle prestazioni. Comunque ho inviato il tutto
con non poche difficoltà nel produrre la copia dell’accordo sindacale.
Passati altri due mesi, ai primi di gennaio, ci venne
recapitata un’altra lettera la quale recitava:
“La sua richiesta è stata rigettata ìn quanto, in base
all’accordo sindacale, lei accettando l’incentivo all’esodo da licenziato è
divenuto di fatto dimissionario (non ricordo bene la dicitura ma il senso è che
la mia compagna si è dimessa”).
Ho intrapreso la via legale da poco anche perché la banca,
essendo terzo soggetto, se ne è lavata subito le mani.
Francesco Annunziata (via e-mail)
RISPONDE AVIPOP ASSICURAZIONI
In merito alla segnalazione del signor Francesco Annunziata,
Avipop Assicurazioni informa di aver già provveduto a liquidare la prima rata
del mutuo in garanzia e provvederà al prosieguo della gestione del sinistro non
appena avrà ricevuto la necessaria documentazione.
La Compagnia è pertanto in contatto con il signor Annunziata
e signora per definire insieme i prossimi passi necessari al completamento di
quanto indennizzabile.
DA “PLUS24” DEL SOLE 24 ORE DEL 22
MARZO 2014
