TESI GIURIDICHE INFONDATE – Anche il Tribunale di Torino
contro l’addizione dei tassi
Costa caro far causa alla propria banca sulla base di
tesi giuridiche assolutamente infondate. Infatti, con sentenza del 19 settembre
2014 il Tribunale di Torino ha condannato un cliente non soltanto a pagare il
debito che aveva nei confronti dell’istituto di credito ma anche ulteriori
120mila euro (60mila di spese legali e i resto per lite temeraria).
La vicenda riguarda una banca che ha ottenuto un decreto
ingiuntivo di 5,3 milioni nei confronti di una società cliente che si è opposta
sollevando diverse contestazioni:
· presenza
di anatocismo nell’ammortamento alla francese;
· discrepanza
tra tasso nominale e tasso effettivamente applicato;
· usurari
età della sommatoria tra tasso corrispettivo e moratorio; applicazione d’interessi
di mora sugli interessi corrispettivi sulle rate non pagate.
Ma il Tribunale piemontese ha però ritenuto l’opposizione
temeraria (fondata cioè su mere parvenze di argomentazioni giuridiche, smentite
chiaramente dal dato normativo e, in alcuni casi, controproducenti per la parte
stessa). In particolare, il Tribunale ha escluso che nell’ammortamento alla
francese vi sia anatocismo, in quanto gli
interessi delle rate vengono calcolati soltanto sul capitale residuo; ha definito
“maccheronica” la tesi della sommatoria tra tasso corrispettivo e moratorio e
inconsistente e risibile quella sulla pretesa di calcolare il mutuo al tasso
sostitutivo legale (tra l’altro più gravoso di quello pagato dal cliente) in
presenza di un tasso effettivamente applicato dalla banca diverso da quello
contrattuale.
Il giudice, infine, ha osservato che è la legge stessa a
consentire alla banca di applicare la
mora sugli interessi corrispettivi e ha così condannato la società per aver
agito in mala fede o colpa grave (articolo 96 del Codice di procedura civile).
