Sono nato il 1° febbraio 1952: il mio
estratto conto previdenziale Inps presenta un’anzianità contributiva di 1.848
settimane a partire dal 18 novembre 1967 al 31 dicembre 2004.
Inoltre,
ho versato contributi come gestione separata per 7 anni completi, dal 2008 al
2014 compreso. Tenuto presente che l’Inps mi comunica sull’estratto conto
dipendente che ho maturato una pensione di 3.122 euro, mi è stato detto che per
andare in pensione subito devo fare la totalizzazione con una decurtazione
dell’assegno superiore al 30% oppure aspettare di avere 66 e 6 mesi per andare
con quella di vecchiaia. E’ giusto tutto questo o esistono altre possibilità?
B. D.– ASTI
R I S P O S T A
L’importo
che l’Inps ha simulato al lettore corrisponde a quello cui avrebbe diritto se
avesse perfezionato un diritto a pensione.
Poiché
con la gestione da lavoratore (dipendente e/o autonomo) ha maturato poco più di
35 anni, ciò non risulta sufficiente a fargli maturare un diritto a pensione.
Tale
importo potrà essere riscosso al raggiungimento dell’età prevista per la
pensione di vecchiaia, che sarà perfezionata nel 2018 quando saranno richiesti
66 anni e 7 mesi di età. Qualora volesse accedere alla pensione
anticipatamente, potrà far ricorso alla totalizzazione nazionale, ma ciò
comporterà una pensione (composta da due pro quota, quella da lavoratore
dipendente/autonomo a cui si aggiunge quella della gestione separata) calcolata
con le regole del sistema contributivo puro, poiché in nessuna gestione è
riuscito a perfezionare un diritto autonomo. La penalizzazione non può essere
calcolata a priori poiché le variabili che incidono ai fini della
determinazione del trattamento pensionistico contributivo sono molteplici. Si
ricorda, infine, che i periodi di gestione separata non possono essere
ricongiunti e da ciò deriva che non esistono altre possibilità di accesso
immediato alla pensione volendo mantenere salvo l’importo simulato.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 04MAGGIO 2015