venerdì, Maggio 3, 2024
spot_img

INCOLUMITA’ PUBBLICA: La responsabilita’ e’ del Sindaco del Comune

Il Sindaco è responsabile anche penalmente dell\’incolumità pubblica

 Il Sindaco è responsabile anche penalmente dell\'incolumitàpubblica

Risponde
di omicidio colposo il Sindaco che abbia omesso di adottare
un\’ordinanza o comunque qualsivoglia altro atto e/o comportamento
impeditivo dell\’evento dannoso.

La Corte di Cassazione, con la sentenza della quarta Sezione
del 4.11.2015, n. 46400, delinea la responsabilità penale – nel caso di
specie per omicidio colposo – per incidenti avvenuti durante
l’esecuzione di lavori edili, in carenza di idonee misure in grado di
preservare la sicurezza della circolazione e l’integrità delle persone.

Secondo la Suprema Corte, innanzitutto vi è la responsabilità
dell’appaltatore dei lavori; in particolare incorrono nel reato di
omicidio colposo gli amministratori dell’impresa di lavori che non si
sono curati di predisporre idonee transenne ostative alla circolazione o
un idoneo servizio di segnalazione del pericolo anche a mezzo di
lavoratori incaricati.

Vi è poi anche la responsabilità del committente, ma solo
nell’ipotesi, esclusa nella fattispecie concreta, in cui il committente
si sia ingerito nella esecuzione dei lavori (In tema di infortuni
sullavoro, nel caso in cui i lavori siano stati affidati in appalto,
risponde a garanzia dellaprevenzione infortunistica anche il
committente il quale si ingeriscanell\’organizzazione del lavoro, così
partecipando all\’obbligo di controllare la sicurezzadel cantiere”; così
Cass. pen. Sez. IV, n. 46383 del 6.11.2007) ” mediante una condotta
che abbia determinato o concorso a determinarel\’inosservanza di norme
di legge, regolamento o prudenziali poste a tutela degliaddetti,
esplicando così un effetto sinergico nella produzione dell\’evento di
danno
“(Cass. pen. Sez. IV, n. 3516 del 14.12.2000) o l’evento possa ritenersi “causalmente
collegato ad un\’omissione colposa, specificamente
determinata,imputabile alla sfera di controllo dello stesso committente
(Cass. pen. Sez. IV, n.6784 del 23.1.2014, Rv. 259286).

A questa due tipiche responsabilità si può “aggiungere
anche quella del Sindaco, individuata, nella fattispecie, nella
circostanza di non aver adottato, nella consapevolezza dei lavori e
della situazione di potenziale pericolo, – circostanziata anche da
esposti/denunce in tal senso – idonee misure di sicurezza adottando
un’ordinanza contingibile e urgente ex art. 54 TUEL o attraverso
qualsiasi altro atto amministrativo o comportamentaleidoneo a prevenire
il pericolo per la pubblica incolumitàe gli infortuni sul lavoro.

Secondo la Cassazione penale, ai sensi dell\’art 54 d.lgs. 18.8.2000
n.267, (nel testo vigente pro tempore) (Attribuzioni del Sindaco nei
servizi di competenza statale), ilSindaco, quale ufficiale del Governo
“adotta, con atto motivato e nel rispetto deiprincìpi generali
dell\’ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al
finedi prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l\’incolumità dei
cittadini; perl\’esecuzione dei relativi ordini può richiedere al
prefetto, ove occorra, anche l\’assistenzadella forza pubblica” (non si
parlava di “sicurezza urbana”, introdotta nel 2008).

Ne consegue che nel potere del Sindaco non sono più ravvisabili le
limitazioni per materia (sanità, etc) già previste dal testo unico del
1915 e dalla legge n. 142 del 1990; egli invece, deve adottare
(prendendosene in carico tutta laresponsabilità civile e penale senza
possibilità – se non parziale – di trasferirla su altrisoggetti), i
provvedimenti contingibili e urgenti necessari a tutelare l\’incolumità deicittadini.

E’ questa una sua precipua attribuzione.

In questo senso, il Sindaco risponde di omicidio colposo, collegato
al delitto di omissione di atti d’ufficio. Quest’ultimo infatti è un
reato di pericolo la cui previsione sanziona ilrifiuto non già di un
atto urgente, bensì di un atto dovuto che deve essere compiutosenza
ritardo, ossia con tempestività, in modo da conseguire gli effetti che
gli sonopropri in relazione al bene oggetto di tutela.

Quanto alla configurabilità dell’elemento psicologico del delitto in
parola – continua la Corte – è necessario ma sufficiente che il
pubblico ufficiale abbia consapevolezza del propriocontegno omissivo,
dovendo egli rappresentarsi e volere la realizzazione di un
evento”contra ius”, senza che il diniego di adempimento trovi alcuna
plausibilegiustificazione alla stregua delle norme che disciplinano il
dovere di azione.

Nella fattispecie al suo esame, la Corte precisa che il rifiuto di un
atto d\’ufficio si verifica non solo a fronte diuna richiesta o di un
ordine, ma anche quando sussista un\’urgenza sostanziale,impositiva del
compimento dell\’atto, in modo tale che l\’inerzia del pubblico
ufficialeassuma, per l\’appunto, la valenza del consapevole rifiuto
dell\’atto medesimo (nel caso di specie, sebbene il Sindaco non fosse
stato investito da formale richiesta d\’intervento in relazione ai lavori
posti in essere dalla ditta appaltatrice, risultava dagli atti
processuali e dalle prove raccolte che egli non poteva non essere
consapevole della situazione di effettivo e concreto pericoloper la
pubblica incolumità pedonale e veicolare in cui versava l\’attività posta
in esseredalla medesima ditta).

La Corte si sofferma anche sulla portata di dette ordinanze, facendo
presente che, nelle ordinanze contingibili ed urgenti rientrauna
tipologia di provvedimenti amministrativi aventi un contenuto non
previamentedeterminabile e quindi di atti del tutto atipici ed
eccezionali che presuppongono unasituazione di estrema gravità
dipendente dai fattori più disparati i quali nonpossono ricondursi solo
a fenomeni di dimensioni bibliche (quali terremoti, frane,valanghe,
inondazioni, etc), bensì anche ad eventi più modesti, ma comunque
idoneia porre in pericolo l\’incolumità di un numero indeterminato di
persone.

Né può ritenersi che l\’adozione di tali ordinanze presupponga formule
o formalità oprocedure sacramentali proprio a cagione dell\’estrema
urgenza che le impone,contando ai fini della legittimità dell\’atto
precipuamente l\’effettiva esistenza di unasituazione di pericolo
imminente al momento di adozione dell\’ordinanza (CdS, n. 125 del
4.2.1998).

Invero, la sicurezza pubblica non coincide con l\’incolumità pubblica,
anche se soventei due termini siano adoperati impropriamente in via
cumulativa o alternativa. La primaha portata certamente più vasta ed
attiene ad ogni possibile attentato a qualsiasibene giuridico o
materiale facente capo ai cittadini, mentre laseconda si riferisce
esclusivamente alla preservazione delle condizioni fisiche deglistessi
(ovvero anche dell\’integrità fisica della popolazione).

Sicché sotto tale profilo è innegabile che un Sindaco, quale massimo
rappresentante dell\’Ente Comunale edella collettività cittadina, debba
attivarsi non solo e non necessariamente con l\’adozione diun\’ordinanza ad hoc bensì con qualsiasi altro atto amministrativo o comportamentale( es.
allertamento delle Forze dell\’ordine, dei Vigili del Fuoco o della
stessa Poliziamunicipale che da lui dipende, imposizione alla ditta
delle opportune epalesemente omesse cautele) idoneo a prevenire il
pericolo per la pubblica incolumitàe gl\’infortuni sul lavoro, con
adozione di ogni mezzo appropriato (es transennando la zona ed impedendo
il traffico pedonale e veicolare in prossimità ed,ancor più, nello
spazio sottostante i lavori).

(Fattispecie in cui durante dei lavori di installazione di luminarie
sulla facciata di una chiesa il braccio della gru cedeva e il “cestello”
precipitava a terra sulla pubblica piazza causando la morte di due
persone oltre al ferimento di altre, inclusi gli operatori; era
acquisita prova che non era stata adottata alcuna misura di sicurezza
per il pubblico passaggio e per la circolazione).

Fonte: Corte di Cassazione

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

UE: Mali di stagione

Banca d’Italia: I mali di stagione della nostra generazione!

Banca d'Italia: I mali di stagione della nostra generazione!   1 Il futuro dell'economia europea tra rischi geopolitici e frammentazione globale https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2024/Panetta_lectio_magistralis_23042024.pdf
La corruzione: Una nuova stagione della politica

Tangentopoli forever? Quando si processa anche l’establishment intellettual-giornalistico?

Tangentopoli forever? Quando si processa anche l’establishment intellettual-giornalistico? Se dopo 30 anni spunta una Tangentopoli al giorno, bisogna farsi delle domande. Il corsivo di Francesco Cundari 20 Aprile 2024 07:38 Fonte: Startmag.it   I giornali offrono anche oggi un’ampia...