Un
cittadino italiano, residente in Italia dal 2009, ha regolarizzato i suoi
averi, detenuti in Svizzera con la procedura di collaborazione. Il contribuente
percepisce una rendita “Pensionskasse”, accreditata sui conti correnti svizzeri
fino al 2011 e in Italia dal 2012 ad oggi. Tale rendita dev’essere regolarizzata
con la voluntary disclosure? Se sì, in che modo? Nell’istanza di accesso alla
procedura va indicata, nella sezione V, alla colonna 1 o nelle colonne 7 e 8?
C. A.– CASERTA
R I S P O S T A
Come
precisato nella circolare 11/E/2010, non sono oggetto di monitoraggio – e,
dunque, di indicazione nel quadro RW – le somme versate per l’obbligo di legge
a forme di previdenza complementare organizzate o gestite da società ed enti di
diritto estero (quali, ad esempio, il cosiddetto “secondo pilastro svizzero”),
in quanto le stesse rappresentano forme di previdenza obbligatoria, seppure
complementare.
Pertanto,
nel caso di specie, trattandosi di previdenza obbligatoria, seppure
complementare, la cui rendita è stata riscossa fino al 2011 attraverso una
banca estera, occorrerà regolarizzare la posizione del contribuente soltanto ai
fini reddituali per i periodi d’imposta 2010 e 2011, attraverso il ravvedimento
operoso o attraverso la voluntary disclosure. In quest’ultimo caso, occorrerà
indicare i redditi in questione, distintamente per i periodi d’imposta, nella
sezione V, colonne 7 e 8, della richiesta di accesso alla procedura stessa.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL
18 GENNAIO 2016
