sabato, Maggio 4, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Progetto per l’Italia!

La diatriba interna al Partito democratico di questi ultimi giorni sembra arrivata, per nostra fortuna, al capolinea.
Siamo ad un bivio fra chi vuole la politica che abbiamo conosciuto negli ultimi trent’anni, quella del tirare a campare, una politica statica che non ha mai pensato al futuro del Paese e delle giovani generazioni, la politica della palude permanente, a prescindere.


Da qualche anno, grazie al Governo Renzi, si è cominciato a parlare di futuro, di contrasto alla illegalità (1), di semplificazione amministrativa in materia di appalti pubblici (2) , lotta alla criminalità (3), lotta all’evasione fiscale (4), nuovi diritti con le Unioni civili ma soprattutto, si è tentato – per il momento senza riuscirci – di cambiare questo pachiderma addormentato che è il nostro Stato, incapace per settant’anni di auto rinnovarsi, al pari di tutte le democrazie occidentali.


Deteniamo, grazie all’assolutae collaudata incapacità della nostra classe politica storica, il record mondiale della ingovernabilità – con 63 Governi in 70 anni – e oggi, questi statisti del secolo scorso, politicamente innocui, con un consenso da zero virgola, sono gli stessi che ostacolano ogni processo di cambiamento, a cominciare dall’esercizio della democrazia all’interno del proprio partito – secondo le decisioni di una maggioranza liberamente eletta.
Fino a qualche giorno addietro, uno dei principali oppositori interni e candidato alla Segreteria, attuale Governatore della Regione Puglia, in televisione ed a più riprese minacciava il ricorso alle “carte bollate” laddove il Segretario del Partito – cioè Matteo RENZI – non avesse avviato la fase congressuale.


Oggi, praticamente da subito, la minaccia ha avuto effetto: Domenica 19 febbraio 2017, riunione dell’Assemblea nazionale del PD per avviare la fase congressuale.
Al tempo, la Minoranza DEM, ben sapendo dell’alto consenso di popolo di Matteo RENZI, ha cambiato idea e vuole posticipare a ottobre la fase congressuale, con la contestuale promessa di rinnovare la fiducia al Governo in carica onde portare la legislatura a scadenza naturale del febbraio 2018.


E’ il modo migliore questo, pensano gli statisti del secolo passato, per rosolare a fuoco lento l’attuale Segretario e sperando in tal modo di farlo scomparire dalla scena politica nazionale.


Ebbene, se questo è il progetto, il popolo del SI, quello che 41%, quello che ancora sogna di poter cambiare questo disgraziato Paese, quello che crede che la burocrazia, la inefficienza, la corruzione uccide e crede che bisogna uscire dalla palude, alla quale per troppi decenni ci hanno abituato.


Ebbene, se questo è il progetto della Minoranza DEM, bisogna fare esattamente l’opposto: fare il Congresso, stabilizzare la Segreteria, fissare un programma ambizioso di Riforme – non solo in Italia ma anche in Europa – e andare avanti, più spediti e determinati di prima.
A Congresso concluso, bisognerà votare prima possibile per togliere spazio ai populismi alla “romana” per intenderci, facendo le riforme necessarie e partendo dagli ultimi.
AVANTI TUTTA!


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(1) Nomina di un valente magistrato della DIA all’anticorruzione già dal maggio 2014 (da tre anni quel posto era vacante) e approvazione della Legge anti corruzione


(2) Portando il Codice degli appalti da 700 a 220 articoli


(3) Approvata la legge sull’autoriciclaggio nel dicembre 2014


(4) CRS & ANTIRICICLAGGIO: Scambio automatico informazioni fiscali ambito planetario
L’anno appena iniziato sarà anche l’occasione per una definitiva implementazione della IV Direttiva antiriciclaggio ove sarà migliorate lo scambio di informazioni tra le varie UIF (Unità d’informazione finanziaria a livello internazionale) nell’ambito della Unione Europea.
Paesi interessati al Common reporting standard dal 1° gennaio 2017 (dati del 2016)
Argentina, Bermuda, Cayman, Colombia, Groenlandia, Islanda, Isole Vergini britanniche, Barbados, Curacao, Monserrat, Trinidad and Tobago, Isole Turks e Calcos, Isole Faroe, Regno Unito, Isola di Man, Irlanda, Lussemburgo, Jersey, Guernsey, Portogallo, Spagna, Francia, Linchenstein, Germania, Italia, Repubblica San Marino, R.Ceca, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Ungheria, Romania, Solevenia, Croazia, Bulgaria, Bulgaria, Grecia, Malta, Finladia, Svezia, Norvegia, India, Corea del Sud, Niue, Cipro, Seychlles, Danimarca, Olanda, Belgio.
Paesi interessati al Common reporting standard dal 1° gennaio 2018 (dati del 2017)
Antigua e Barbuda, Aruba, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, S.Vincent e Grenadine, Saint Maarten, Santa Lucia, Uraguay, Cile, Libano, Israele, Nuova Zelanda, Isole Cook, Vanatu, Samoa, Nauru, Isole Marschall, Brunei, Malesia, Indonesia, Australia, Singapore, Mauritius, Emirati Arabi Uniti, Quatar, Bahrein, Kuwait, Turchia, Arabia Saudita, Russia, Cina, Giappone, Hong Kong, Macao, Arabia Saudita, Ghana, Bahamas, Belize, Costa Rica, Panama, Andorra, Austria, Monaco, Svizzera, Albania.

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