domenica, Aprile 28, 2024
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SUCCEDE  IN  ITALIA: L’ex direttore risponde al dipendente della Bcc

SUCCEDE  IN  ITALIA: L’ex direttore risponde al dipendente della Bcc

Rispondo al Dipendente Bcc Marco Nagni che giustamente si è indignato di quanto ho scritto ormai un mesetto fa. Per fortuna del collega opera in una Bcc sicuramente a livello locale. Gli istituti a livello nazionale devono rispondere a logiche di mercato.

La quotazione in Borsa non perdona e le trimestrali negative pesano non poco sugli ordini di budget. Le banche di credito cooperativo seguono solo in parte queste logiche, i prodotti da collocare sono pochi e di case di investimento piccole. Ha ragione a consigliare a tutti di leggere il Kiid del fondo che si va a d acquistare che tutto sommato è abbastanza chiaro. Ma il problema, come scritto, è alla fonte. Se i moduli Mifid fossero correttamente inserite il cliente non avrebbe bisogno di leggere il prospetto. 

Nessuno dei prodotti proposti sarebbe adeguato alla conoscenza del singolo investitore. Mi spiego meglio, se nel questionario ho risposto che non so cosa sia un’obbligazione subordinata nessuno me la potrà proporre. Invece sono stati collocati subordinati a tutti. Ricordo un Mps da 2,1 miliardi definito “reatail” o altri delle Banche Venete nel 2011 scaricati sulla clientela in piena fase di forte crisi.

Purtroppo questo, mal si concilia con la richiesta del cliente di avere rendimento. In Italia purtroppo non c’è grande cultura finanziaria. L’importante è essere a conoscenza che maggior rendimento significa maggior rischio. Ricordo al collega della Bcc che non ho mai scritto che l’istituto di credito invita a modificare il questionario, anzi. La banca grande impone dei budget a volte impossibili da sostenere che il bancario deve raggiungere a tutti i costi e a scapito del cliente.

E’ risaputo che in alcuni istituti, per cambiare la strategia di investimento su un fondo, non si procedeva tramite switch ma si vendeva il fondo già posseduto e si acquistava, dopo qualche giorno, un altro prodotto. Un modus operandi che comporta l’addebito delle spese di collocamento ad ogni cambio.

Ora credo che questa prassi si sia esaurita ma quanto hanno pagato i clienti per questo?

Lettera  firmata  (via e-mail)

RISPONDE  PLUS24

Continuiamo nel proporre il confronto tra gli operatori degli sportelli e i clienti, ritenendo che le denuncie e le eventuali contro – repliche siano salutari per il confronto su tematiche “calde” e istruttive per i lettori che si relazionano tutti i giorni con i dipendenti dello sportello.

Oggi pubblichiamo una nuova lettera dell’ex – direttore che ha denunciato il fenomeno delle vendite forzate di prodotti finanziari in nome del budget. La prima lettera ha suscitato delle reazioni da parte dei clienti e anche da parte di una bancario (a cui il professionista che ora opera in proprio) che si dissociava da quanto scritto dal collega.

DAL  “PLUS24”  DEL  “IL SOLE 24 ORE”  DEL  16  DICEMBRE  2017

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