LA POLITICA IN VETRINA: Il populismo della politica e gli effetti sulla nostra societa’
Quando la politica, pensa di aver abolito la poverta’ sforando il disavanzo ed aumentando i debiti sulle spalle delle future generazioni:
Quando la politica, pensa di contrastare il malaffare, la corruzione nella pubblica amministrazione semplicemente rinunciando alla realizzazione di opere pubbliche (Olimpiadi Roma docet);
Quando la politica, pensa di contrastare l’evasione fiscale ingolfando i Tribunali modificando le soglie di rilevanza penale, senza mai andare alla causa del problema;
Quando la politica, pensa che la “spesa pubblica” sia un pozzo senza fondo e che l’unico modo per reperire risorse sia quello di aumentare la tassazione;
Quando la politica, crede di aver trovato il modo di contrastare l’evasione fiscale modificando l’approccio alla spesa individuale del privato cittadino;
Quando la politica, per trovare risorse necessarie all’attuazione delle sue follie = Reddito di cittadinanza e Quota 100 – definanzia il grandissimo progetto nato nel 2015 riguardante il Rammendo delle periferie e Piano casa;
Quando la politica, non si pone il problema di come arginare la fuga delle nostre aziende – in altre aree della Unione europea – spostando la produzione dove maggiore e’ la convenienza fiscale;
Quando la politica, non si pone nessun problema in presenza di imprenditori che si suicidano perche’ impossibilitati a corrispondere gli stipendi ai propri dipendenti e collaboratori.
Quando succede tutto questo, significa che il Bar Sport non ha mai chiuso e che il populismo imperversa in ogni dove e che l’unica speranza di salvezza e’ porre un argine a questa politica urlata, priva di una visione di Paese, un progetto di futuro.
Significa che la politica ha abdicato al proprio ruolo, incapace di disegnare il futuro, di fare delle scelte ed assumersi delle responsabilita’.
Quando si arriva a questo punto significa che la politica fa e dice quello che la gente vuole sentirsi dire e non quello che serve al Paese.
Proposte
Con questa premessa mi rivolgo a tutti quelli che credono di aver trovato la soluzione disertando le urne e rinunciando a scegliere, in modo libero e consapevole.
A questi signori e sono in tanti, un vero e proprio esercito del “non voto” mi rivolgo per dire che tutti dobbiamo sentire la responsabilita’ di una scelta consapevole, con lo scopo ultimo di migliorare questo straordinario Paese scegliendo la classe dirigente piu’ consona alle esigenza di tutti..