Coronavirus & comunicazione istituzionale – Prima il danno sanitario poi la catastrofe!
Ho sentito della possibilità dell’apertura di alcune scuole per la settimana prossima: se sarà confermata è una bella notizia ed un tentativo di ritorno alla normalità.
La settimana passata andrà ricordata come la più nefasta per l’economia e la vita di questo disgraziato Paese e questo grazie allo spessore e alla qualità dei nostri politici e rappresentanti istituzionali.
Nel mentre abbiamo visto accampamenti in corso di allestimento nelle immediate adiacenze di ospedali, abbiamo anche assistito a show da parte di Governatori delle Regioni indicate come focolai del coronavirus, influenza questa che, partita dalla Cina, sembra ormai estesa a livello planetario.
I Governatori del Veneto e della Lombardia, quasi in contemporanea, ci hanno deliziato, in diretta televisiva mondiale: il primo dichiarando che il popolo cinese è solito mangiare topi vivi, cercando di irridere un intero territorio di oltre un miliardo di esseri umani mentre il secondo, ancora peggio, dichiarando un isolamento volontario per 15 giorni a causa di un contagio influenzale di una stretta collaboratrice, nel mentre, goffamente, si apponeva una mascherina.
Ora con queste premesse, mi chiedo: cosa deve pensare il resto del mondo che ha programmato visite turistiche a breve nel “bel Paese”, dopo aver visto accampamenti di tende in prossimità di ospedali, Governatori che si appioppano una mascherina di colore verde, non si capisce se per compiacere il Partito di appartenenza o un Reparto di terapia intensiva di un comune ospedale– senza alcun bisogno o necessità sanitaria?
Effetti sulla economia e Piccole e medie imprese
Le Pmi e le Partite Iva, oltre ai danni diretti derivanti da chiusure forzate, business annullati, prenotazioni ricettive disdette per effetto di una paura dilagante, caos e panico generati anche da un corto circuito nella comunicazione istituzionale, dovranno sobbarcarsi in quota parte, anche l’enorme carico del finanziamento della Cassa integrazione.
Per superare o almeno tentare di ridurre il provocato disastro economico in atto, dietro richiesta delle Associazioni di categoria il Governo è intervenuto con il Consiglio dei ministri che ha varato un primo decreto legge con le misure immediate di sostegno economico alle aree e ai settori produttivi colpiti dalla diffusione del coronavirus a cominciare dalla cosiddetta zona rossa.
«È un primo provvedimento che contiene le misure di emergenza legate alla sospensione del pagamento delle bollette di luce e gas e delle rate dei mutui bancari, insieme all’Associazione delle banche, il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese» ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, mentre cresce la preoccupazione per l’impatto del coronavirus sull’economia internazionale.
Con un panico esteso all’intero territorio nazionale senza alcuna distinzione, tali provvedimenti dovranno necessariamente essere estesi, possibilmente senza la formula del “salvo intese”.
Imprenditore del nord: Fontana deve dimettersi!
Sembra che lo show della mascherina da parte del Governatore Fontana non sia piaciuto a tutti.
In proposito l’imprenditore Bernardelli, ha auspicato le dimissioni del Governatore dicendo:
“Guardi io sono stato anche in galera per le mie idee, per cui si figuri se mi spavento per quello che sta accadendo. È che secondo me quando un governatore di una regione come la Lombardia, nel casino più totale dell’informazione si presenta con la mascherina davanti al video, sapendo che serve indossarla solo se si è malati, e a stretto contatto con una persona, e non davanti a uno schermo, vuol dire che si dimostra incapace di una gestione razionale di un’emergenza: per questo ritengo debba essere rimosso dall’incarico”
L’imprenditore Roberto Bernardelli è arrabbiatissimo, inoltre, con la stampa. “Hanno gestito in modo pessimo l’intera vicenda. Ho intenzione tramite il mio legale di denunciare uno ad uno tutti i direttori delle testate giornalistiche che hanno provocato il panico tra la gente e i turisti. A Milano non vengono solo per affari ma anche per vacanze e tempo libero. E dopo questa campagna mediatica è stata distrutta l’occupazione che porterà tagli per migliaia di posti di lavoro”.