Il Sole 24 Ore: Messaggero di notizie!
Oggi, come ormai accade di frequente, il Sole 24 Ore riporta un titolo molto attuale e di particolare interesse: “Bankitalia apre sui finanziamenti Covid alle aziende sequestrate per mafia”. E’ un articolo privo di commenti, osservazioni od anche critiche su un intervento tardivo e per certi aspetti finanche inutile. Ormai, chi legge il Sole 24 Ore da qualche anno, sarà pure l’effetto Covid, è così: buono e altruista, non pone mai un problema, un sussurro o un soffio nel tentativo di chiarire o di dire qualcosa di diverso.
Sono i tempi che cambiano, tutto si trasforma, invecchiando!
Fermandosi al titolo, sembra comprendere che dall’uscita del c.d. decreto liquidità dell’8 aprile scorso (n.23/2020), questa possibilità, per le imprese sottoposte a misura di prevenzione patrimoniale per ragioni di mafia – sequestro e confisca – tale possibilità di accesso a finanziamenti a garanzia pubblica, fosse preclusa.
Vorrei ricordare che parliamo di imprese, in quanto sequestrate o confiscate, oggi amministrate dallo Stato, ovvero da amministratori giudiziari nominati dal giudice dell’Ufficio Misure di Prevenzione di un Tribunale.
E allora, se così è, come sembra, vorrei ricordare ai tanti soloni in circolazione che amministrare una impresa, quale che sia, ci sono dei costi fissi, standard – affitti, personale, acquisto materie prime, interessi passivi, ivi compresa la benedizione di Padre Pio per i credenti.
Dire oggi, a distanza di circa 4 mesi dal decreto liquidità che anche tali imprese possono accedere al canale dei finanziamenti a garanzia pubblica – parliamo di prestiti da restituire beninteso – sembra dire una banalità anzi che dico, una ovvietà.
Nel terzo millennio, con aziende che soffrono, tanti fallimenti già registrati e tanti non hanno la forza o il coraggio di riaprire, possiamo ancora permetterci questi tempi da Medioevo?
La buon’anima avrebbe certamente concluso: ho detto tutto!
