Aiuti alle imprese: Le task force non servono!
Da circa due mesi Roma ha un nuovo Prefetto, Matteo Piantedosi che ha lasciato il gabinetto del ministro degli interni Luciana Lamorgese.
E’ lo stesso titolare di palazzo Valentini, sede della Prefettura di Roma a dire che ogni giorno, a spasso nella capitale vede tante saracinesche abbassate, negozi vuoti, attività al limite della chiusura definitiva. Insomma la percezione di una disperazione appare evidente e diffusa, tangibile, per una economia sul territorio che annaspa, molte aziende non trovano neanche la forza per ripartire e per questo sono rimaste chiuse.
Questa è la fotografia della capitale d’Italia, non diversa da tanti altri territori, in cui si vivono analoghi disagi, difficoltà ed incertezze.
Tutto questo succede nel mentre, con cadenza quotidiana, ascoltiamo leader politici di primissimo piano che dicono di voler stimolare la crescita e l’occupazione, assistiamo a questa agonia, economica prima ancora che sanitaria.
Appena oggi, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, ha illustrato la situazione nel suo complesso, in una lunga intervista al Corriere della Sera e come sempre, una lunga diagnosi priva di terapia, peraltro conclusa con una punta di autoreferenzialità che contraddistingue questo tipo di interventi di cui riporto il passaggio conclusivo:
“Come ha vissuto questo periodo?
«Molto preoccupato, lavorando continuamente per garantire, con tutti coloro che lavorano in Banca d’Italia, servizi poco conosciuti ma essenziali. Siamo riusciti a mantenere condizioni finanziarie ordinate e garantire il funzionamento del sistema dei pagamenti. Abbiamo comprato oltre cento miliardi di titoli da casa, letteralmente: con operazioni di mercato aperto dai terminali distribuiti nelle abitazioni del nostro personale. Abbiamo continuato a gestire insieme alla Bundesbank l’intero sistema europeo dei pagamenti. Siamo riusciti a portare a termine, lavorando in remoto, operazioni molto complesse come quella sulla ex Popolare di Bari. Poi ognuno ha avuto le sue situazioni personali, alcune difficili, altre solo nuove. Io per esempio per mesi ho giocato a scacchi con i miei nipoti di sette e nove anni senza mai incontrarli di persona, davanti al computer»”.
Task force sugli affari sospetti
Per tornare ai programmi prefettizi con cui ho esordito con questo articolo, il Dr. Piantedosi ha deciso di costituire un nuovo gruppo di lavoro investigativo – Gruppo ispettivo interforze, con lo scopo ultimo di contrastare con la massima efficacia possibile potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata nella economia reale.
Il Gruppo interforze quindi assume un ruolo non solo per attivare le consuete “interdittive antimafia”, ma controllare attivamente le movimentazioni anomale di capitali nelle compagini societarie, con capitali di dubbia provenienza.
Aiuti alle imprese
Prima di pensare alle task force vorrei sommessamente ricordare che il decreto liquidità non ha funzionato (DL 23/2020), i finanziamenti ad imprese e famiglie sono rimasti solo sulla carta perché non è stata concessa la “Manleva sul merito creditizio”. L’esempio del professionista, cliente da 40 anni della Bpm e che, dopo 5 mesi aspetta ancora un finanziamento (prestito decennale) di 25mila euro è emblematico https://www.giovannifalcone.it/bpm-quando-le-parole-non…/
Se a questo aggiungiamo che le imprese non riaprono perché il Governo non ha accolto la richiesta di Colao di uno scudo penale per i datori di lavoro per gli incidenti da Covid-19, la frittata è servita!
Ma la domanda che mi faccio è questa: ma possibile che quello che dico lo vedo solo io e nessuno ne parla?
Povera Italia!