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La legalità, ingrediente fondamentale della nostra vita!

La legalità, ingrediente fondamentale della nostra vita!

 

Non passa giorno che non si organizza qualche convegno, qualche tavola rotonda sull’importanza e significato di questo termine: la legalità.

E’ un termine che serve a distinguere la posizione di ognuno, a delineare la geografia di un territorio, di un’appartenenza o finanche ad indicare uno stile di vita.

Il nostro agire quotidiano, ognuno nel proprio piccolo ed in funzione al proprio ruolo e funzione in questa comunità, può e deve dare il suo contributo, senza risparmiarsi nella comune convinzione che potrà essere l’unico modo per segnare un argine al malaffare, alla criminalità, alle diseguaglianze.

Non fare questo, si può giungere come ahimè ho l’impressione che si sia giunti, ad una forma di “resa istituzionale” e questo per il nostro Paese è inaccettabile!

Proprio ieri ho commentato una lettera scritta da un genitore che, nel raccontare di un investimento finanziario fatto insieme al figlio al trading online, ci ricorda l’esistenza della “Mirror trading International”. Una società, che nessuno conosce e che nessuno l’ha autorizzata all’esercizio di raccolta del denaro fra il pubblico risparmio.

In pratica, l’ho definita una “Truffa a cielo aperto”[1].
Nello stigmatizzare l’episodio, ma soprattutto nel ricordare con quanta facilità succedono queste cose, un amico mi ha ricordato che non tutti gli investitori hanno la possibilità di verificare l’elenco della Consob[2], onde verificare il rilascio della relativa licenza all’esercizio di una determinata attività del mercato finanziario e mobiliare.

Vero, verissimo tanto più che, il mio disappunto è rivolto verso l’Istituzione che fa poco o nulla per evitare questi disastri.

Per rispondere all’amico che mi eccepiva l’osservazione, ho detto che facessi ancora parte della Guardia di finanza prenderei 4 persone e gli affiderei l’incarico – h/24 – a cercare in rete tutte le offerte e promozioni del trading online.

Individuate questi interlocutori, procederei a stilare una “SES – Scheda economica sintetica”, riportando tutto lo scibile umano a cominciare dai soci fondatori, titolare effettivo, sede legale e operativa, autorizzazioni Bankit e Consob per procedere, quando serve, all’apertura di un fascicolo d’indagine – ex art.55 Cpp[3].

Esperienza operativa

Correva l’anno 1989, siamo in terra di Calabria (Catanzaro) quando nasceva il  Co.R.A.L.T. – Comitato Regionale Autonomo Lotta Tumori, con sede legale ed operativa in Soverato (Cz), in un civico adiacente al locale Commissariato della Polizia di Stato.

Una mattina si presentò un giovane collaboratore nell’ambito del Reparto nel Nucleo pt della Guardia di finanza cui ero deputato a dirigere. Un giovane sottufficiale che mi raccontò di una piccola “offerta, una donazione che aveva fatto a favore di un  fantomatico Co.R.A.L.T.”, per il  tramite di un suo amico, laureando, disoccupato che a tempo perso, da volontario, raccoglieva questi contributi di liberalità a favore del Comitato.

Io stesso, appresa l’esistenza di questo Comitato, feci una libera offerta presso l’apposito stand che gli stessi avevano allocato all’interno della “Festa dell’Unità” di Catanzaro Lido, apprendendo dalla viva voce dell’interlocutore, presso cui enfatizzavo l’interesse per l’iniziativa, di alcune sedi dello stesso Comitato, operanti in Lecce, Caserta, Agrigento, Civitavecchia.

Con l’offerta fatta, si riceveva in cambio una ricevuta cartacea, staccata da un “bollettario a madre e figlia” dove veniva indicato, oltre all’importo della donazione, anche la professione svolta. L’amico laureando e volontario, a proposito della professione svolta, aveva giustamente annotato: “Sottufficiale della Guardia di finanza”.

La sera stessa, a conclusione della raccolta giornaliera, si presenta al tesoriere del comitato per la consegna. Questi, dopo una rapida sbirciata del bollettario, si sofferma per caso sulla ricevuta staccata al mio collaboratore, riscontrando con malcelato fastidio il ruolo svolto.

Il laureando volontario, espresse talune perplessità in ordine all’umore assunto dal tesoriere alla verifica del bollettario, quando vide che l’offerta era stata fatta da un appartenente alla Guardia di finanza.

Riscontri operativi

Di fronte a questa testimonianza sommariamente raccontata, verifichiamo i precedenti di polizia dell’amministratore – personaggio dell’area campana – riportati in ben 13 pagine fitte di reati contro il patrimonio: uno specialista della truffa.

La stessa associazione, nella brochure di promozione indicava peraltro anche un conto corrente bancario, di particolare utilità per la raccolta presso le scuole della Regione Calabria, essendo all’uopo autorizzata dal Provveditore agli Studi.

Chiesi immediatamente alla locale Procura della Repubblica l’autorizzazione all’accesso in banca, ove riscontrammo un saldo zero del rapporto di conto, con un  totale “avere” di circa 200 milioni di lire maturato nell’ultimo trimestre.

In pratica il “pregiudicato degli archivi di polizia”, prelevava in contanti i vari bonifici appena arrivati dagli istituti scolastici del territorio o versamenti quotidiani effettuati.

La mattina dopo, facemmo l’intervento con la perquisizione della sede operativa di Soverato, ovvero presso le diverse sede distribuite sul territorio nazionale, eseguendo tre misure cautelari, non rilevando peraltro alcuna iscrizione prevista presso il Registro Prefettizio per la raccolta di contributi ed offerte di liberalità.

Conclusioni

Ho voluto raccontare questo episodio per dire che questi signori sono talmente sicuri di farla franca che allocano la propria sede nelle immediate adiacenze di un posto di polizia.

Da quel momento in poi, quando qualcuno mi chiedeva una offerta per una qualsivoglia iniziativa umanitaria chiedevo: Mi fa vedere la iscrizione al Registro Prefettizio?

Naturalmente, cambiavano discorso tutti e scomparivano dalla circolazione!

 

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[1] https://www.giovannifalcone.it/40848-2/

[2] La Commissione nazionale per le società e la Borsa (meglio nota con l’acronimo CONSOB) è l’ente rivolto alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato finanziario e mobiliare italiano.

[3] Art.55 Cpp: . La polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale

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