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SUCCEDE IN ITALIA: Padre e figlio puntano sul Bitcoin ma la Mirror non è autorizzata

SUCCEDE IN ITALIA: Padre e figlio puntano sul Bitcoin ma la Mirror non è autorizzata

 

Ho letto con attenzione, come di consueto, Plus24 di sabato 21 novembre e mi è sorta una domanda a proposito di trading online.

Mio figlio ventenne (senza esperienza specifiche né adeguata formazione scolastica) in primavera mi ha detto di investire in Bitcoin.

Io per curiosità personale, per dargli fiducia e per aver occasione anche di confronto con lui su temi di economia e di finanza, in più riprese gli ho dato del denaro (complessivamente circa 3mila euro) che ha investito autonomamente ma a mio nome.

Mi relaziona spesso e l’investimento diciamo che è stato fortunato (almeno all’apparenza) visto il rialzo del valore del Bitcoin in questi mesi.

Ma  …. I pagamenti mi vengono sempre confermati dalla “Mirror Trading International” con sede in Sudafrica (in particolare l’indirizzo è Stellebosch 7600-Plein Street 43, Unit e Ground Floor); società di cui non sono riuscito a verificare (nemmeno tramite sito Consob e altri ufficiali) se sia seria, accreditata e abilitata.

Non ho ancora disinvestito e quindi non è certo che, a  richiesta, i Bitcoin si trasformino automaticamente in euro.

In buona sostanza vorrei acquisire da voi se possibile, qualche informazione affidabile sulla predetta società Mirror Trading International, su quali siano il core business e il modus operandi.

Lettera firmata

(via e-mail)

RISPONDE CONSOB

La società denominata Mirror Trading International non risulta autorizzata all’esercizio professionale nei confronti del pubblico italiano dei servizi e delle attività di investimento. Infatti, la società Mirror trading International non è presente negli Albi Consob di cui all’articolo 20 del Tuf.

Secondo quanto appreso, la società Mirror Trading International risulta avere sede legale nella Repubblica del Sudafrica. Si rammenta che, allo stato nessuna impresa di investimento extracomunitaria è autorizzata a operare in Italia.

Da una ricerca effettuata tramite consultazione dei regsitri della competente Autorità di vigilanza della Repubblica del Sudafrica (Fiancial Sector Conduct Autority – Fsca) non risulta alcuna società denominata Mirror Trading International.

Inoltre, sul sito della predetta Autorità del Sudafrica sono stati rinvenuti due comunicati stampa aventi ad oggetto l’operatività della società Mirror Trading International la quale, secondo quanto riportato, sembrerebbe esercitare un’attività riconducibile alla prestazione e allo svolgimento di servizi e attività di investimento in assenza delle delle prescritte autorizzazioni. La società, dunque, non risulta autorizzata alla prestazione e allo svolgimento di servizi e attività di investimento nemmeno nel proprio paese di origine.

Al riguardo, tramite comunicato del 18 agosto 2020 la Fsca, comunicando l’apertura di un’indagine relativamente all’operatività della Mirror Trading International, ha invitato tutti gli investitori a richiedere il rimborso dei fondi disponibili presso gli account aperti con la predetta Mirror trading International in quanto al stessa risulta priva di licenza.

Con successivo comunicato pubblicato nella sezione “News Media Releases” del sito internet https://www.fsca.co.za la Fsca ha fornito un  aggioramento in merito all’attività di indagine ancora in corso sull’operatività della Mirror Trading International.

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Cosa fare per recuperare i soldi

Purtroppo padre e figlio sono caduti nella trappola che la rete ha teso loro. Ora che fare? Da quello che pare di capire sarà difficile rivedere i soldi investiti.

Tuttavia l’autorità di vigilanza sudafricana suggerisce di chiedere comunque il rimborso dei fondi disponibili presso gli account aperti con la società.

Ma come ha fatto il figlio del lettore a operare con un operatore sudafricano non autorizzato?

Facendo una ricerca sul web si scopre che la società Mirror trading International è stata pubblicizzata da parecchi siti di trading italiani operativi in cripto valute che, anche a settembre, ne parlavano con toni entusiastici con tanto di testimonial. Purtroppo in questi casi non ci sono soluzioni efficaci che permettano all’investitore di ottenere un risarcimento principalmente per il fatto che nell’ipotesi di un’azione giudiziale italiana non vi sarebbe la forza coercitiva di far valere un provvedimento anche solo di natura cautelare (sequestro) in uno Stato estero sottoposto alle regole di una giurisdizione e di una legge diversa da quella di matrice europea. Si suggerisce comunque a tutti di consultare il sito Consob in particolare la sezione “Occhio alle truffe!”

DA PLUS24 DEL SOLE 24 ORE DEL 28 NOVEMBRE 2020

 

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