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Antiriciclaggio: Galleria della paura!

Antiriciclaggio: Galleria della paura!

Oggi, prendendo spunto da un passaggio contenuto in un Rapporto annuale 2020 pubblicato qualche tempo addietro dall’Unità d’informazione finanziaria, voglio evidenziare alcune situazioni registrate per invitare chi di competenza a fare delle riflessioni.

Lo spunto è questo:

(Pag.22 – 1° paragrafo) Per alcuni segnalanti di medie e grandi dimensioni si sono rilevati: flussi segnaletici motivati prevalentemente dalla presenza di indagini a carico della clientela; carente qualificazione del sospetto (es. movimenti di contanti di modesta entità); tempi di risposta alle richieste di informazioni rivolte dalla UIF non soddisfacenti. Gli interventi condotti hanno consentito di mitigare alcuni dei fenomeni descritti.””

Per meglio comprendere il senso delle mie osservazioni, invito alla lettura dell’articolo per intero: Uif – Rapporto annuale 2020: Curiosità professionali! (giovannifalcone.it)

Continuando nella carrellata, voglio anche citare la recente segnalazione di operazione sospetta – impropriamente diffusa dalla stampa nazionale in spregio a norme cogenti riguardanti la riservatezza – elaborata da una “grande banca” nei confronti del giocatore di calcio in forza alla Juventus – Cristiano Ronaldo – che definire surreale è decisamente poca cosa Sos: Sospetto irragionevole! (giovannifalcone.it).

In proposito, come ho cercato di argomentare, pochi sanno o almeno pochi danno contezza di sapere che il riciclaggio di denaro sporco e quindi il sospetto potenziale, deve sorgere quando la provvista arriva sul conto e non certo quando esce1

Analogamente, voglio anche ricordare la condanna ingiusta ed irragionevole ad una sanzione amministrativa di circa 500mila euro, nei confronti di un direttore di filiale – Banco di Sicilia – di Bagheria (PA), da qualche anno passata ad UniCredit.

In questo caso, stiamo parlando di un “innocente inconsapevole”, perché quando uno non ha capito perché e per come è chiamato a contrastare il malaffare, il riciclaggio di denaro sporco, non avrà, insieme alla stessa banca condannata in solido, le capacità di spiegare ai giudici quello che è successo. Per definire compiutamente il contesto, come si evince dal contenuto delle 26 pagine di sentenza della Suprema Corte di Cassazione, ci sono voluti 17 anni – dal 2000 al 2017 – e ben 4 giudizi: Mef, Tribunale, Corte di Appello e Cassazione.

Una vicenda che definire tragica è dire poco e anche qui invito a leggere l’articolo: Risultati della ricerca per “innocente condannato” (giovannifalcone.it) .

Una presunta, omessa o insufficiente adeguata verifica impedisce una pratica di successione – SUCCEDE IN ITALIA: L’adeguata verifica rallenta la successione a Banco Bpm (giovannifalcone.it)

Vi risparmio le tantissime fattispecie commentate che, ove ritenute di interesse, possono essere rinvenute direttamente sul sito www.giovannifalcone.it.

Conclusioni

Le considerazioni finali che possiamo fare è che i soggetti obbligati si muovono come ombre, in contesti che fanno fatica a decifrare.

Spesso, praticamente quasi sempre, si fanno le segnalazioni di operazioni sospette, senza causale, con il solo intento di scongiurare processi sanzionatori da parte dell’organismo centrale di vigilanza della Banca d’Italia.

Una generale preparazione assolutamente approssimativa e superficiale, non consente la individuazione corretta delle reali situazioni di rischio.

Intanto, mutuando il detto di pirandelliana memoria, così è, se vi pare!

1Una eccezione ci può essere in presenza di restituzione di denaro contante brevi manu, conseguente ad una “falsa fatturazione”!

  1. Tornare a parlare, facendo sintesi del periodo più recente, delle tante o troppe disfunzioni che hanno caratterizzato l’applicazione concreta del dispositivo di contrasto al riciclaggio di denaro sporco, può servire per cambiare registro.
    Auspico una presa d’atto generale da parte degli addetti ai lavori!

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