Banca N26: Ogni mondo è paese!

Banca N26: Ogni mondo è paese!

L’antiriciclaggio in Germania, senza controlli interni e senza governance

L’autorevole e diffuso quotidiano tedesco Handelsblatt lancia l’allarme trapelato dall’organo di vigilanza centrale, secondo il quale la mobil banck di punta del fintech nata a Berlino nel 2013 e cresciuta in modo esponenziale, non pone sufficiente attenzione all’arrivo di risorse finanziarie di dubbia legittimità.

Parliamo di una banca cresciuta a vista d’occhio in ben 25 Paesi che rischia grosso, se è vero che avrebbe fatto perdere la pazienza alla BaFin – l’omologa della nosta Consob – avendo ricevuto numerose raccomandazioni regolarmente disattese dall’istituto di credito.

Quali potranno essere i rischi per N26?

Il blocco alla crescita in atto e la inibizione, anche temporanea, all’accensione di nuovi rapporti che sarebbe, in primo luogo, un danno reputazionale non da poco.

I vertici della banca stanno correndo ai ripari ed hanno annunciato il ricorso ad un management adeguato e di qualità, certamente in grado di affrontare e risolvere l’emergenza.

Rimedi

Mi auguro per loro che si adoperino al meglio per fronteggiare e superare le anomalie riscontrate, relative alla carenza dei controlli, inadeguatezza della governance e compliance, in materia di lotta al riciclaggio di denaro sporco e finanziamento del terrorismo.

La banca tedesca, la N26, stante alla natura di questi rilievi, non porrebbe sufficiente attenzione a quelli che sono gli adempimenti, precetti normativi imposti ai soggetti obbligati in termini di adeguata verifica della clientela, corretta rilevazione e selezione dei rischi ed altro ancora.

Quale che sarà la strada da intraprendere, consiglio nel mio piccolo di non imitare il nostro modus operandi adottato in situazioni analoghe, che in breve, vado a dettagliare:

1. Cessazione rapporti con talune categorie ritenute a rischio – Iccrea: Direttore generale in audizione in Parlamento! (giovannifalcone.it)
2. Portare il rischio alto al 90% della clientela in occasione dell’aggiornamento dell’Adeguata verifica rafforzata in modo che alla fine “nulla sfugge”! Quando la situazione non è chiara perché non si sa cosa guardare o che pesci pigliare, fare una bella segnalazione di operazione sospetta, anche con una causale incerta o approssimativa,  nella errata convinzione di evitare di finire nel girone infernale del “quadro sanzionatorio” da parte dell’organismo centrale di vigilanza della Banca d’Italia. Inoltrare la Sos, per esempio, se arriva una indagine dell’autorità giudiziaria, non si sa mai, meglio prevenire e le cautele non sono mai troppe Uif – Rapporto annuale 2020: Curiosità professionali! (giovannifalcone.it). Le segnalazioni, possono anche non tenere conto dell’assoluta legittimità dell’origine della provvista posto che, nel dubbio, non si sa mai, meglio fare una bella Sos e finire sui giornali perché se lo sventurato è famoso, ci si fa pure pubblicità Sos: Sospetto irragionevole! (giovannifalcone.it)
3. Per il restante 10%, chiudere le relazioni e chissà, con un po’ di buona volontà, nel giro di qualche anno, si riuscirà anche a chiudere la banca – Rischio alto: chiudere la relazione? (giovannifalcone.it) .

Cambiare mestiere potrebbe essere una buona soluzione!

Nel mentre restiamo in attesa di conoscere gli accorgimenti che saranno introdotti da N26 per rimuovere i disastri riscontrati dall’Organismo centrale di vigilanza, suggerisco di non imitare le “terapie” nostrane.

A mali estremi, estremi rimedi, verrebbe da dire.

In ogni caso e per ogni necessità, i vertici di N26, potranno sempre rivolgersi ai nostri Aml delle Direzioni generali delle nostre banche che, modestamente, come appena accennato sia pure in modo sintetico, hanno già dato ampia prova di efficienza e lungimiranza: Dio ce ne scampi e liberi!