venerdì, Maggio 3, 2024
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XXVIII Legislatura: Conclusione lavori Commissione parlamentare d’inchiesta sullo scandalo “diamanti”!

XXVIII Legislatura: Conclusione lavori Commissione parlamentare d’inchiesta sullo scandalo “diamanti”!

 

Legge del 26/03/2019 n. 28 – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

 

La XXVIII legislatura è terminata ed i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario,  condotti dalla Presidente Carla Ruocco, si sono conclusi senza trombe ed in modo silenzioso in data 12 ottobre 2022.

Non ne parla nessuno!

All’atto della nascita, nel 2019, l’enfasi è stata tanta e le attese pure, reduci come eravamo dagli scandali bancari la cui onda lunga con un  carico di drammi e tragedie era noto. L’Italia intera aspettava la conclusione dei lavori per capire cosa non aveva funzionato e quali fossero le responsabilità.

Oggi, leggendo il lavoro svolto dalla Commissione con le sue 148 pagine di relazione, non abbiamo scoperto nulla ma abbiamo capito molto a proposito dello scarso funzionamento dell’Organo centrale di vigilanza e controllo della Banca d’Italia.

In tal senso, mi soffermo a pagina 76, quando si parla della “Vendita di diamanti da investimento”.

Ne riporto il contenuto testuale della relazione:

“2.5.1. La vendita di diamanti da investimento
A seguito di quanto emerso nella puntata della trasmissione “Report” andata in onda lunedì 13 dicembre 2021 su un’emittente del Servizio pubblico, la Commissione ha deliberato di svolgere un approfondimento sulla vicenda della vendita di diamanti ai propri clienti da parte dei maggiori istituti di credito operanti sul territorio nazionale.
Si tratta di una vicenda che ha coinvolto circa 71.000 risparmiatori «truffati» per un valore complessivo di circa 1,8 miliardi di euro.
In tale ambito, hanno avuto luogo le audizioni del Direttore Generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini (8 febbraio 2022), del Capo di Gabinetto dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, Maria Tuccillo (8 marzo 2022), del Presidente della CONSOB, Prof. Paolo Savona e del Responsabile della Divisione Tutela dei Consumatori della CONSOB, Mauro Lorenzoni (15 marzo 2022) oltre ai giornalisti della trasmissione
Report –RAI Sigfrido Ranucci ed Emanuele Bellano (3 maggio 2022).
Le audizioni hanno avuto ad oggetto la ricostruzione della dimensione del fenomeno della vendita di diamanti attraverso i canali bancari, le iniziative di rimborso avviate dalle banche nei confronti dei clienti nonché la ricostruzione normativa del riparto delle competenze fra le varie autorità di vigilanza in funzione della natura del prodotto o servizio offerto.
Dalla documentazione trasmessa e dalla ricostruzione dei fatti è emerso che la vendita dei diamanti attraverso il canale bancario sia stata configurata come un’attività “connessa a quella bancaria” sebbene sia emerso un significativo coinvolgimento nell’attività distributiva
di diversi istituti di credito.
Su tale ultimo aspetto, particolare attenzione è stata posta dalla Commissione sugli elementi e sulle verifiche svolte sulle diverse banche, anche di natura ispettiva, che hanno condotto la Banca d’Italia a ritenere non riconducibile ad un’attività finanziaria la compravendita dei diamanti attraverso il canale bancario.
In ordine alla posizione del dott. Carlo Bertini all’interno della Banca d’Italia e alle sue vicende professionali lo scioglimento anticipato delle Camere non ha consentito alla Commissione di procedere con l’audizione dell’interessato.
Dalle indagini svolte è altresì emersa l’assenza di “meccanismi contrattuali”, eventualmente anche collegati al contratto principale di vendita del diamante, che potessero delineare la ricorrenza di un’offerta al pubblico di un prodotto finanziario. Non è stata poi ravvisata la presenza di una promessa di rendimenti di natura finanziaria predeterminati o determinabili.
Quanto riscontrato non ha permesso l’esercizio di poteri cautelari nonché sanzionatori da parte della CONSOB.
L’AGCM – direttamente competente per il caso in questione sulla base delle norme a tutela della correttezza commerciale – ha concluso il procedimento per pratiche commerciali scorrette nell’ottobre 2017 con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie, quali: 4 milioni di euro per Unicredit; 3,35 milioni di euro per Banco BPM; 3 milioni di euro per Banca Intesa e 2 milioni di euro per Banca MPS. Sono state sanzionate anche le due società operanti nel commercio di diamanti (IDB per 2 milioni di euro e DPI per un milione di euro).
L’AGCM ha ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti; ha ritenuto inoltre che sussistessero responsabilità anche in capo agli istituti di credito con i quali le società operavano.
Sul punto è stato peraltro evidenziato che i reati contestati dall’Autorità Giudiziaria riguardano la truffa e l’autoriciclaggio. 

La vicenda dei diamanti appare significativa, non solo per il numero di risparmiatori coinvolti, ma anche perché nell’attuale crisi geopolitica seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i risparmiatori vengono attratti dai cosiddetti “beni rifugio”, tra cui anche i diamanti e, più in generale, i beni materiali.
Sebbene alla data del 30 settembre 2021, gli intermediari coinvolti nella vicenda – a seguito delle azioni di moral suasion da parte delle Autorità di vigilanza – hanno effettuato rimborsi pari a circa € 1,2 miliardi (il 93% delle richieste di rimborso ricevute dai clienti sono state accolte dalle banche) occorre evitare che fenomeni analoghi possano ripetersi, ad esempio, con riferimento alla circolazione delle cripto-attività nell’ambito di piattaforme di scambio online.
In conclusione, la vicenda diamanti conduce a riflettere sull’efficacia degli attuali assetti della vigilanza bancaria e finanziaria e sulle possibili iniziative di carattere legislativo. Ai fini di un’effettiva tutela del risparmio ai sensi dell’articolo 47 della Costituzione, come già detto, occorre dotare le singole Autorità di vigilanza di nuovi poteri di indagine, tra cui, ad esempio, il mystery shopping che permetterebbe agli stessi Organi di vigilanza di verificare il comportamento effettivamente tenuto dagli intermediari nei confronti della propria clientela.”

Analisi della vicenda “diamanti”

Al netto delle responsabilità emerse dalle contestazioni amministrative dell’AGCM, concluse con pesanti sanzioni in capo agli istituti di credito coinvolti nella vicenda de qua, si dice che trattasi di attività “connessa a quella bancaria“, aggiungendo  che la Commissione si é concentrata sugli elementi e sulle verifiche svolte sulle diverse banche, anche di natura ispettiva, che hanno condotto la Banca d’Italia a ritenere non riconducibile ad un’attività finanziaria la compravendita dei diamanti attraverso il canale bancario.

In pratica, le principali banche italiane hanno chiamato a rapporto l’intera rete retail a presentarsi presso i propri sportelli sull’intero territorio nazionale,  dove venivano promossi e proposti investimenti in “diamanti” a circa tre volte il loro reale valore.

Nessuno ha mai pensato di fare una stima ad valorem di questi prodotti, al solo fine di tutelare la parte debole della trattativa (risparmiatore) che ha avuto il solo torto di fidarsi della propria banca.

Ciò malgrado la stessa Commissione, è assalita da qualche dubbio e dice che “In conclusione, la vicenda diamanti conduce a riflettere sull’efficacia degli attuali assetti della vigilanza bancaria e finanziaria e sulle possibili iniziative di carattere legislativo. Ai fini di un’effettiva tutela del risparmio ai sensi dell’articolo 47 della Costituzione, come già detto, occorre dotare le singole Autorità di vigilanza di nuovi poteri di indagine, tra cui, ad esempio, il mystery shopping che permetterebbe agli stessi Organi di vigilanza di verificare il comportamento effettivamente tenuto dagli intermediari nei confronti della propria clientela.”

Nella stessa relazione si dice anche che non è stato possibile audire il dr. Carlo Bertini a causa dello scioglimento anticipato della legislatura. Stiamo parlando di un  funzionario del servizio ispettivo di Banca d’Italia, prima sospeso ed ora licenziato che,  da epoca non sospetta ha avuto l’ardire di segnalare il malaffare della “truffa” in danno dei risparmiatori.

Conclusioni

Gentile On.le Carla Ruocco, a tempo scaduto, come cittadino qualunque, osservatore esterno, anonimo, per dirle che sono molto deluso dei vostri lavori perché avete omesso di chiamare le cose con il loro nome.

Insomma, avete fallito, non dando alcuna risposta ed arrivando a cancellare completamente il significato dell’articolo 47 della Costituzione laddove è scritto che La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme.

Con il senno del poi, bene avrebbero fatto i nostro Costituenti  se avessero aggiunto all’articolo in questione “…anche quando si tratta di vendere diamanti alla clientela a titolo di investimento …”.

Ricevuta la segnalazione da parte del dr. Bertini, bastava una perizia, una stima ad valorem e la truffa sarebbe saltata fuori sul nascere!

 

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