lunedì, Aprile 29, 2024
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Epoca digitale: Dal Gianos alla intelligenza artificiale!

Epoca digitale: Dal Gianos alla intelligenza artificiale!

 

Guardando all’odierno summit internazionale sull’intelligenza artificiale in corso a Londra, siamo tutti ansiosi di vedere i risultati o comunque le prime risposte sulla strada da intraprendere.

Intanto, quando affrontiamo il tema dell’azione di contrasto al riciclaggio di denaro sporco ed aspettiamo l’avvento della “intelligenza artificiale”, non possiamo non ricordare la lunga sperimentazione sul campo del “Generatore Indici di Anomalia delle Operazioni Sospette”, meglio conosciuto dal mondo delle banche con l’acronimo “Gianos”.

E’ stata per molti una lunga esperienza sul campo che dura da oltre trent’anni che, secondo alcuni, ha rappresentato un fiore all’occhiello nell’azione di contrasto al riciclaggio di denaro sporco.

Personalmente, avendo vissuto a braccetto con questo diagnostico fra il 1999 ed il 2007, nella veste di Responsabile Aziendale Antiriciclaggio di un Gruppo bancario, penso di poter fornire un quadro d’insieme concreto e verificato sul campo, laddove non sono affatto d’accordo circa l’utilità dello strumento.

Gianos: anomalie lunari

Quando mi capita di ripensare alle modalità di funzionamento del diagnostico per eccellenza,  operativo, come ho già detto, nel mondo delle banche, non posso che pensare al Gianos – Generatore Indici di Anomalia delle Operazioni Sospette.

Oggi, che siamo alla viglia della Intelligenza artificiale, questo diagnostico mi torna alla mente in modo naturale, quasi come un percorso obbligato. Uno strumento informatico di ultima generazione che pure ha subito adattamenti vari nel tempo ma che, a mio avviso, non è mai servito allo scopo, nel senso che non ha mai evidenziato situazioni di rischio in tempo utile per scongiurare ogni sorta di coinvolgimento, anche inconsapevole, in episodi di malaffare.

Infatti, nella mia esperienza personale, ho inoltrato circa 300 Sos, nessuna delle quali scaturita da un alert del citato diagnostico.

Ricordo che, ogni mese, venivano evidenziate le stesse posizioni, generalmente scaturite da una operatività di denaro contante collegate all’esercizio di attività economiche che, stante alle impostazioni del diagnostico, erano da considerare anomale ma che, nel 99,9% dei casi, erano giustificate dall’oggetto sociale delle stesse: commercio al dettaglio di prodotti alimentari (supermercati), commercio di carbo – lubrificanti (distributori di benzina), farmacie, bar tabacchi e super enalotto etc..

Insomma, si trattava di falsi positivi, di anomalie solo virtuali che, sulla base di un approfondimento anche approssimativo, venivano correttamente classificate ed escluse da ogni ipotesi o rischio di malaffare.

Se quanto detto appare condivisibile, ancora oggi mi chiedo: a che serve creare tanti falsi positivi sapendo che trattasi di alert non aventi alcun collegamento concreto con la realtà legate a fenomeni corruttivi (consulenze fittizie), cartiere (fatture per operazioni inesistenti), trasferimento di imponibili nelle fatturazioni infragruppo secondo il principio dei vasi comunicanti per alleggerire il carico fiscale e tributario in capo alla Holding, fittizi trasferimenti di patrimoni, frodi fiscali di vario genere etc.

Ammuina istituzionale e funzionale ad un sistema fumoso, lacunoso, pieno di incertezze ed approssimazioni cui nessuno intende porre rimedio o attenzione, con un quadro sanzionatorio stellare che, malgrado tutto, sembra funzionare bene quando si riscontrano sanzioni da trenta milioni ed oltre di euro, per presunte anomalie nell’Adeguata verifica o nel quadro organizzativo nel suo complesso.

Pratica operativa

Al netto delle tante formule operative ipotizzate per scoprire in tempo utile episodi afferenti a transazioni dubbie o sospette di riciclaggio anche con le famose Schede di rischio, continuo a pensare che l’unico modo per facilitare l’azione di contrasto al riciclaggio di operazioni sporco sia “la coerenza delle operazioni poste in essere in relazione all’oggetto sociale dichiarato”.

Se così è, convinto come sono della correttezza di tale modus operandi, bisogna migliorare la formazione del personale di prima linea, per meglio intercettare quella operatività effettivamente anomala, in grado di minacciare la integrità e la reputazione dell’intermediario.

Facendo questo, anche senza aspettare l’intelligenza artificiale, il Gianos, possiamo anche farlo riposare, anzi rimuoverlo definitivamente: scegliete Voi!

 

 

 

 

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