venerdì, Maggio 3, 2024
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Educazione finanziaria: Prenditi cura del tuo futuro!

Educazione finanziaria: Prenditi cura del tuo futuro!

Quando parla o in qualche modo assume delle iniziative la Banca d’Italia mi sento sempre coinvolto, interessato, sempre convinto che sia una occasione per imparare qualcosa e migliorare la conoscenza.

Così è anche oggi che il nostro organismo centrale di vigilanza ha cominciato a parlare di “educazione finanziaria” invitando la gente a partecipare con lo slogan “Prenditi cura del tuo futuro”.

Si tratta di una iniziativa giunta alla quarta edizione che ha già registrato una forte partecipazione di pubblico di ogni età nel recente passato, nella comune consapevolezza che se accresciamo le conoscenze di base sui temi finanziari, assicurativi e previdenziali, la vita diventa più semplice ed il rischio di truffe si allontana.

Prendersi cura delle proprie finanze, compiendo scelte consapevoli per meglio affrontare in modo sereno il proprio futuro, significa capire meglio di cosa si parla quando qualcuno ci propone l’acquisto di azioni o di obbligazioni.

Truffa ai risparmiatori

Dopo i numerosi scandali bancari e finanziari degli ultimi anni, venuti a galla grazie agli “stress test” disposti nel 2015 dalla Banca Centrale Europea, finalizzata alla verifica della solidità patrimoniale, si è scoperto che molti dei nostri istituti di credito erano falliti, potendo pagare solo i lauti compensi agli amministratori e i dividendi gonfiati ai soci.

Insomma, erano finiti i soldi per onorare le scadenze con i risparmiatori e le cedole sono saltate insieme alle scritture contabili finite in Tribunale, dove un Giudice ha dichiarato il fallimento ufficiale.

Con le indagini avviate si è scoperto che i bilanci depositati negli anni precedenti avevano occultato il disastro, portando fra le attività un portafoglio crediti di dubbia solvibilità, essendo stati concessi “senza garanzie”.

Insomma, parliamo di crediti nati già morti, delle sofferenze di fatto che aspettavano gli stress test per venire a galla e che nessun organo di controllo aveva notato, a cominciare dal cannocchiale ostruito di Banca d’Italia.

Insomma, un autentico disastro che tanto danno ha provocato al risparmiatore retail, minando la fiducia del comune cittadino a fronte di una tutela garantita dalla Costituzione che, all’articolo 47, così recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.

Nel nostro caso, visti i risultati che sappiamo, l’esercizio del credito non è stato controllato a danno delle categorie più fragili della nostra società.

Cultura finanziaria

Già nella relazione conclusiva dei lavori dell’apposita Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche della passata legislatura, l’allora Presidente Pier Ferdinando Casini ebbe a dire: Per non assistere a queste collossali truffe in danno dei risparmiatori bisogna cambiare le regole, a cominciare da una maggiore conoscenza finanziaria da parte dei risparmiatori.”

Insomma, a voler tradurre, senza neanche citare la malafede degli amministratori od omissioni quantomeno colpose degli organi di controllo, i disastri sono stati il frutto di una generale ignoranza e impreparazione negli investimenti individuali di tante migliaia di persone e l’assenza di regole adeguate.

Per queste ragioni, è nato un Comitato apposito delle attività di educazione finanziaria in seno alla Banca d’Italia, guidato dalla professoressa Annamaria Lusardi, al quale auguriamo lunga vita.

Io personalmente credo che l’unico torto addebitabile al risparmitore sia stato quello di aver riposto fiducia in un sistema, nella convinzione di una vigilanza costante ed efficiente a tutela della fede pubblica.

Inoltre, sono anche convinto che, al netto di qualunque miglioramento normativo e regolamentare pure possibile, se i nostri banchieri avessero rispettato anche solo la metà delle regole esistenti nessun disastro sarebbe stato possibile.

Conclusioni

Al netto di eventuali responsabilità che l’autorità giudiziaria è deputata ad individuare, la sola ed unica domanda che vorrei fare ai nostri soloni che pensano a nuove norme o che hanno pensato a questa forma di corsi accelerati di educazione finanziria è:

Chi aveva il compito di controllare la veridicità dei bilanci o, ancora meglio, la concreta esistenza dei fondi patrimoniali posti a garanzia delle obbligazioni emesse dagli istituti di credito o dalle società quotate in borsa (Parmalat docet, con il Fondo fantasma alle Isole Cayman)?”

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