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MATTINATA, VISTA DA VICINO[1] “Il decalogo della cattiva politica”

LETTERA APERTA

Dopo aver fatto l’emigrante nazionale per circa mezzo secolo, da quasi un anno sono rientrato a Mattinata, ho smesso di soffrire di nostalgia.

Ho rivisto con piacere i tanti amici, i luoghi che hanno accompagnato la mia infanzia, le infinite bellezze del nostro territorio.

Purtroppo, ahimè, ho visto anche altro!

Per meglio esprimere il concetto, voglio fare una riflessione a voce alta, non per suggerire il da farsi, attività questa che rimetto volentieri alla sicura lungimiranza dei nostri amati amministratori pubblici, ma semplicemente elencare ciò che io – e credo tutti Voi – non vorremmo più vedere, come:

1.     “Morti in galleria” – Monte Saraceno: da anni, vengono lamentate disfunzioni di ogni genere come:

·        Assenza completa di illuminazione;

·        Assoluta mancanza di sistemi di aereazione, antincendio e semaforici;

·        Manto stradale fatiscente e altro ancora … ;

·        Nel frattempo, si continua a morire.

          L’Amministrazione si è mossa, finalmente! Anzi, dico meglio: HA  PROMESSO CHE SI MUOVERA’ … fra un anno, FORSE!!!

         Siamo veramente felici per le promesse ricevute … oppure stanchi  di   aspettare???

2.     Passeggiando per la piana di Mattinata, in una tranquilla giornata di primavera, mi sono imbattuto in una larga fascia di territorio dove, anche a causa di un TANFO insopportabile, notavo la presenza di abbondante liquame di colore nero. Trattavasi dello smaltimento a cielo aperto di un sottoprodotto ricavato dalla molitura delle olive (c.d. moria);

3.     In concomitanza della passata stagione estiva, la spiaggia di Mattinata ha registrato l’invasione di numerose qualità di pesce putrefatto provocando analogo TANFO su tutto il litorale;

4.     In orari e giorni diversi, ho avuto la fortuna di poter direttamente apprezzare un TANFO continuo e nauseante nelle immediate adiacenze del cimitero. Ho motivo di ritenere che esista qualche problema di funzionamento nel depuratore fognario della nostra comunità;

5.     Nei giorni a cavallo di ferragosto 2009, verso le ore 13,00, ho avuto modo di osservare all’interno del porticciolo di Mattinata, numerosi e poco edificanti escrementi solidi di natura organica, nel mentre “navigavano” indisturbati. Una ulteriore manifestazione visiva e olfattiva del nostro TANFO;

6.     Per apprezzare del maleodorante letame fresco di giornata invece, bisogna spostarsi di qualche centinaio di metri dal centro urbano. Se ne trova in quantità industriale ben spalmato a tutte le ore.  In definitiva, anche in questo caso il TANFO  è garantito;

7.     Girando per le poche aree di verde comune (c.d. verde pubblico), si può notare di tutto, a cominciare da un degrado ed incuria generalizzata. Chiedo, per un bel prato inglese bisognerà forse emigrare nei paesi nordici?

8.     Sulle strade adiacenti Mattinata, a ridosso del centro urbano, si possono ammirare numerosi quadrupedi che pascolano serenamente – allo stato brado – in grado di mettere in pericolo la circolazione stradale. Si aspetta l’incidente?

9.     La viabilità estiva nella piana di Mattinata, soprattutto a ridosso del litorale e già da diversi anni, è affidata all’efficienza di comuni apparecchi walki talki . A quando un progetto che ci faccia capire che siamo nel terzo millennio dopo Cristo?

10.                       Cresce in modo pressoché ininterrotto la nascita e realizzazione di manufatti di ogni tipo e dimensione – spesso a ridosso, in prossimità o addirittura sul  Demanio marittimo (spiaggia) – pregiudicando in modo irreversibile il corretto utilizzo del territorio. Possiamo legittimamente pensare ad un’area di rispetto secondo il dettato normativo che non sia di impedimento alla realizzazione di un “LUNGOMARE” per Mattinata?

 

Con queste premesse, con questa efficienza, ma soprattutto, con questi amministratori, possiamo ragionevolmente sperare di non vedere più morti in galleria e riuscire ad eliminare o quantomeno ridurre il nostro amato TANFO?

E’ giunta l’ora di riflettere insieme, non tanto e non solo per cambiare, ma semplicemente per riappropriarci della speranza di un futuro diverso da questo.

Chi vivrà … vedrà …

 

Mattinata, 04 dicembre 2009

 

www.giovannifalcone.it

info@giovannifalcone.it

                                         In fede

                                        Giovanni FALCONE

 

 

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