Ha diritto all’indennità il dipendente pubblico che, nonostante sia consenziente e abbia anche indicato delle preferenze di sede, sia trasferito d’ufficio, “per soddisfare l’interesse dell’amministrazione.
Lo ha ribadito il Consiglio di Stato che, con la decisione n. 8513 del 21 dicembre 2009, ha sottolineato come “si è in presenza di un trasferimento di ufficio con conseguente nascita del diritto alla indennità prevista dall’art. 1 L. 100 del 1987, ogni qualvolta il trasferimento sia prioritariamente teso a soddisfare l’interesse della amministrazione di appartenenza, senza che rilevi la presenza di dichiarazioni di assenso o di disponibilità al trasferimento di sede o la indicazione di preferenze di sede”.
Fonte: www.cassazione.net
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