Se un
appartamento in condominio viene danneggiato per “allagamento” dalle parti
comuni (nella fattispecie, per intasamento od otturazione dello scarico
superiore del pluviale dell’asporto di gronda, nel quale non vi è alcuna
manutenzione ordinaria o pulizia da detriti di vario genere), chi paga per il
danno subìto dal proprietario dell’appartamento, nel caso in cui
l’assicurazione non risponda o si riservi di liquidare tale danno? I condòmini,
l’amministratore condominiale o lo stesso proprietario? E tale liquidazione
dev’essere ripartita includendo lo stesso proprietario? Che responsabilità ha
l’amministratore condominiale, visto che dovrebbe effettuare tale manutenzione
ordinaria?
E. F. – VERONA
R I S P O S T A
Il caso dell’allagamento di una unità
immobiliare a seguito dell’intasamento del pluviale non è dissimile dalle
classiche ipotesi di infiltrazioni a seguito di rottura o malfunzionamento di
tubazioni condominiali. Se non si giunge a un bonario componimento con
l’assicurazione o con il condominio, il condomino danneggiato dovrà citare in
giudizio, per i danni, il condominio, il quale – ove ricorrano le condizioni
specificate nella polizza – chiamerà in causa l’assicurazione. Nel caso in cui
il condominio fosse condannato al risarcimento e il danno risultasse non
coperto (o non integralmente coperto) dall’assicurazione, la spesa che resta a
carico del condominio sarà ripartita sulla base delle tabelle millesimali. Alla
ripartizione parteciperà, in ragione dei suoi millesimi, anche il condominio
danneggiato. Parallelamente, si potrebbe configurare la responsabilità
dell’amministratore per non aver provveduto alla necessaria manutenzione del
pluviale o per non aver interessato l’assemblea della questione. Al fine di
verificare la sussistenza in concreto di una tale responsabilità
dell’amministratore, occorre tener conto di tutte le circostanze del caso:
eventuali segnalazioni dei condòmini, deliberazioni assembleari sul punto,
stato di conservazione e conformazione del pluviale, interventi manutentivi
eseguiti in passato.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 19 GENNAIO
2015