UIF – Quaderni dell’antiriciclaggio – Collana Dati statistici I-2020
Settembre 2020
Nel primo semestre del 2020 l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha ricevuto 53.027 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento rispetto a quelle pervenute nel periodo corrispondente del precedente anno (+3,6 per cento) nonostante il prolungato periodo di lockdown e la successiva fase di incertezza legata alla progressiva ripresa delle attività; solo a marzo e maggio si è riscontrata una flessione rispetto ai corrispondenti mesi del 2019.
La crescita complessiva del semestre è determinata dalle segnalazioni di riciclaggio, in aumento rispetto al primo semestre del precedente anno (+4,7 per cento), che hanno più che compensato le minori segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo (da 395 unità a 250) e l’ulteriore riduzione di quelle relative alla voluntary disclosure (da 516 a 210). L’incremento delle segnalazioni è sostanzialmente riconducibile a banche e Poste.
Sotto il profilo della ripartizione territoriale si osserva l’incremento delle segnalazioni relative a operazioni effettuate nel Lazio (da 4.905 del primo semestre 2019 a 6.759 di quello in esame), in Campania (da 6.455 a 7.078), in Puglia (da 3.017 a 3.292) e in Calabria (da 1.365 a 1.608), mentre registrano una contenuta diminuzione quelle relative alla Lombardia (da 9.980 a 9.235) probabilmente per effetto della più grave situazione che ha colpito la regione.
Nel periodo considerato l’Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli organi investigativi 53.186 segnalazioni. Nello stesso arco di tempo ha adottato 22 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di complessivi 2,6 milioni di euro.
Nel semestre dalle Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate (SARA) è emersa una diminuzione dell’operatività complessiva sia in termini di importo (-7,9 per cento) sia di numero delle operazioni (-9,7 per cento). Tale diminuzione appare da ricondurre all’impatto dell’emergenza sanitaria; i settori che hanno mostrato la flessione più marcata sono quelli del “Commercio” (-17,0 per cento) e delle “Famiglie produttrici” (-14,6 per cento).
La quantità di oro oggetto di scambio ha subito una decisa frenata nel corso del semestre (-29,1 per cento); in termini di valore la riduzione è stata del 20,8 per cento a causa dell’aumento del prezzo.
L’Unità ha avviato 7 procedimenti per omessa SOS e ha condotto l’istruttoria relativamente a 7 contestazioni di violazioni della normativa in materia di oro elevate da altre Autorità.
Nel semestre la collaborazione con l’Autorità giudiziaria è notevolmente aumentata rispetto al periodo corrispondente del precedente anno (+60,9 per cento).
Le richieste di informazioni a FIU estere, in progressivo aumento, sono state nel complesso 623.
Le Autorità internazionali e nazionali hanno in più occasioni richiamato le minacce criminali emergenti legate alla pandemia da COVID-19 e la necessità di una crescente attenzione e collaborazione da parte di tutti i soggetti interessati. La UIF ha pubblicato il 16 aprile una comunicazione per la prevenzione dei fenomeni di criminalità finanziaria connessi con l’emergenza da COVID-19 invitando i destinatari degli obblighi antiriciclaggio a prestare attenzione ad alcuni contesti a rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite.
Strettamente personale
Come si evince dalla nota che precede, ci si compiace prevalentemente sui numeri che crescono e, almeno in apparenza, sull’aumentata collaborazione attiva per effetto delle Sos che aumentano.
Nessuno parla delle tante disfunzioni o insufficienze esistenti, tanto nell’assetto normativo ma soprattutto nell’applicazione della stessa, soprattutto con riferimento:
a. ad un approccio basato sul rischio assolutamente inadeguato e poco applicato;
b. alla gestione delle posizioni già segnalate, sulle quali nessuno si pronuncia;
c all’adeguata verifica rafforzata, molto spesso basata su alert o presupposti assolutamente insufficienti;
d. all’Avr, in presenza di Sos già inviate – al 90% già archiviate dall’organismo centrale di vigilanza – per un feedback che non arriva anche a distanza di anni;
e. al concetto di evasione fiscale – ai fini del reato presupposto per il delitto di riciclaggio, di cui pochi o nessuno parla.