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Pensioni troppo generose: se l’errore è dell’Inps, stop alla restituzione!

Pensioni troppo generose: se l’errore è dell’Inps, stop alla restituzione!

 

Capita spesso che l’Istituto di previdenza nazionale (Inps), a causa di errori commessi in house sul calcolo della pensione ai comuni mortali, chiede il rimborso.

Quando questo succede, è un abuso.

A parte che io stesso ho dovuto sostenere un contenzioso davanti alla Corte dei Conti di Bari, quando l’Inpdap (Istituto di previdenza dipendenti amministrazioni pubbliche), quando mi chiedeva la restituzione di circa 20mila euro perché aveva sbagliato i calcoli.

La Corte dei Conti, mi ha dato ovviamente ragione e ho dovuto solo sostenere le spese per la difesa legale (compensate in sentenza).

Oggi, a conferma di questa linea, una importante sentenza del Tribunale di Roma che fa chiarezza su quando gli importi indebitamente percepiti devono essere restituiti all’INPS.

In pratica, dice la giurisprudenza e la sentenza in commento che, se l’Istituto commette l’errore senza il contributo o la malafede del dipendente o pensionato, la pretesa di restituzione è illegittima.

Una pensione di invalidità, indebita, erogata per delle carte false esibite dal pensionato non solo va restituita ma ci possono anche essere risvolti penali.

Mai come in questo caso vale il principio secondo il quale chi sbaglia paga!

L’Istituto non può chiedere la restituzione delle somme erroneamente erogate quando l’errore non è imputabile alla condotta del pensionato. Un principio che era già stato ribadito dalla Corte di Cassazione che in una pronuncia risalente al 2018 aveva escluso che quando si tratti di un errore “esclusivamente imputabile all’Istituto” ci possa essere l’obbligo per il pensionato di restituire quanto ricevuto.

Un principio così ovvio ed elementare è stato oggi ribadito dalla sentenza che la quarta sezione civile del Tribunale di Roma ha pronunciato in questi giorni.

In buona sostanza, per restare ai fatti di causa della sentenza di oggi, un anziano ha percepito per diversi anni una pensione superiore a quella a cui avrebbe avuto diritto, ma per un errore di calcolo commesso dall’INPS. Questo non ha fatto altro che prelevare ogni mese la propria pensione, senza domandarsi se l’importo fosse giusto o corretto, e utilizzando quei soldi per far fronte ai bisogni quotidiani.

A distanza di diversi anni, i soloni dell’INPS si sono resi conto del papocchio e, pensando di riuscire a rimediare, hanno chiesto la restituzione delle somme pagate, per un importo pari a 51 mila euro. Il ricco pensionato, sia pure per errore, ha adito il Tribunale che gli ha dato ragione.

Anche il Movimento Consumatori di Roma Capitale, il quale ha ricordato a tutti i pensionati che quando l’errore non è stato commesso da loro l’INPS non può obbligare alla restituzione delle somme erogate.

In proposito, bene faremmo noi tutti pensionati a verificare nei nostri rispettivi cedolini onde verificare “trattenute” improprie dovute ad errori od approssimazioni per eccesso dell’Istituto di previdenza.

Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio!

Infatti, proprio in questi giorni pare che l’INPS stia provvedendo al recupero della quattordicesima, erogata indebitamente negli anni scorsi.

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