mercoledì, Maggio 1, 2024
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Antiriciclaggio: Tra “visto di conformità” & “verifica di cantiere”!

Antiriciclaggio: Tra “visto di conformità” & “verifica di cantiere”!

 

Il recente decreto antifrode n.157/2021 ha richiamato i soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio ad aumentare l’attenzione per i “visti di conformità”.

Proprio oggi è uscito un articolo sul Sole 24 Ore che, rivolgendosi agli intermediari finanziari e professionisti – legali e contabili – ha scritto: “Nei controlli sul visto va valutato il rischio”.

Ora, il “visto di conformità” da parte di un commercialista per certificare un diritto del contribuente a rivendicare un credito verso l’Erario è sempre stata una operazione densa di rischi per il professionista – https://www.giovannifalcone.it/visto-di-conformita-fiscale-i-rischi-del-commercialista/

Ancora di più oggi, con le diverse frodi scoperte dalla Guardia di finanza sui crediti fittizi provenienti dai superbonus nel settore della edilizia, introdotti in questa fase pandemica, occorre alzare la soglia di attenzione per frapporre un argine efficace al malaffare imperante.

In ogni caso, L’Agenzia delle entrate, con Circolare 57/E/2009, ha chiarito che il professionista che appone il visto, non deve farlo alla cieca ma deve fare alcune importanti verifiche, come:
La regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie, compresi i registri Iva;
La corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze dei registri;
La corrispondenza dei dati esposti nei registri alla relativa documentazione.

Pratica operativa

Al netto dei suggerimenti dell’Ade, comunque sempre attuali, quando non si conosce la genesi e la storia di un’azienda che intende cedere un credito da superbonus o comunque quando c’è un intervento pubblico, bisogna aizzare al massimo le antenne.

Il riferimento, in questo caso, è rivolto tanto ai professionisti che agli intermediari finanziari che devono riscontrare la effettiva esistenza dell’impresa cedente i crediti in parola, relativamente alla sua organizzazione imprenditoriale sul territorio, mezzi adeguati, personale dipendente etc.

Operazione questa resa possibile attraverso una “verifica di cantiere”, da effettuarsi anche a scandaglio o per gli importi più significativi.

Questa attività, a cura dei soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio, si deve porre in essere con le stesse modalità di quando un’azienda che non si conosce chiede un affidamento o una linea di credito.

Analoga attenzione deve essere posta per le cc.dd. società “non operative”, aventi Consigli di amministrazione in età avanzata, o amministratori – prestanome o teste di legno (https://www.giovannifalcone.it/testa-di-legno-prestanome-esiste-una-differenza/).

Partita Iva – Controllo vita durante

In occasione delle periodiche “formazioni antiriciclaggio”, ho sempre raccomandato la verifica formale della “Partita Iva”, ovvero sostanziale circa l’effettivo esercizio e quindi l’idoneità all’esercizio della dichiarata attività economica.

Ciò detto, nel mentre la Società Generale d’Informatica SpA (Società interamente pubblica, partecipata dal Mef al 100% del capitale), preposta alla gestione dell’Anagrafe tributaria mi diceva che quelle partite Iva che, una volta aperte dalle rispettive Agenzie delle entrate sul territorio, non avevano seguito, le consideravano “morte”.

In merito, per spiegare meglio l’arcano, scrissi un articolo riepilogando, in concreto una esperienza di servizio maturata in terra di Bari oltre venti anni addietro https://www.giovannifalcone.it/fisco-morte-fantasia/

Una esperienza di vita professionale irripetibile, dove ancora una volta emerse l’approssimazione e la superficialità della pubblica amministrazione nell’esercizio dei doverosi controlli fiscali sul territorio.

Conclusioni

Orbene, se oggi diciamo alle banche ed ai professionisti di aumentare le attenzioni per meglio contrastare questa grave minaccia agli interessi erariali, perpetrati dalle frodi poste in essere attraverso questi crediti fittizi, che coinvolgono aziende che esistono solo sulla carta, cosa viene fatto per accertare la regolarità e la vita delle Partite Iva?

C’è qualcuno che se ne occupa?

A giudicare dalla frequenza delle frodi scoperte e di cui la cronaca giudiziaria ci notizia frequentemente, si ha la sensazione che le morti di partite Iva non siano affatto cessate.

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