mercoledì, Maggio 8, 2024
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Banche e società quotate: L’autonomia del Collegio sindacale!

Banche e società quotate: L’autonomia del Collegio sindacale!

Ogni tanto gli Ermellini ci sorprendono, anche dicendo cose ovvie, di buon senso ma che purtroppo la pratica corrente della quotidianità nella vita delle imprese – banche o società quotate – disattendono, come se facessero parte di un altro pianeta, come se le regole non le riguardassero.

La decisione n.16276 del 19 maggio 2022 della Corte di Cassazione ci aiuta a capire, ci aiuta ad individuare quello che non funziona nella vita delle società o meglio, nell’operato di alcuni organi di controllo come il Collegio sindacale.

Nelle 23 pagine della sentenza in discorso, riportata nel riferimento ipertestuale citato che tutti possono leggere ed apprezzare, si dice che il Collegio sindacale non è un passacarte, che sposa passivamente le conclusioni del controllo interno – Internal auditing od Organismi di vigilanza ex 231/01 – ma deve invece effettuare delle verifiche, anche di carattere preventivo partecipando ai lavori dello stesso Consiglio di amministrazione.

La vita e l’operare del Collegio sindacale deve tutelare non solo la salvaguardia e gli interessi degli azionisti ma mettere becco anche sul modus operandi ed efficacia del controllo interno che spesso gira come una pura formalità, assecondando per definizione l’operato degli amministratori.

Nel nostro caso, la CONSOB contestava all’opponente, nella qualità di componente del collegio sindacale di Banca Popolare di Vicenza dal 26 aprile 2014 la violazione di cui all’art. 94 t.u.f., avendo la banca realizzato una campagna sollecitatoria volta ad offrire ai clienti, in contropartita diretta, i titoli azionari presenti nel Fondo Acquisto Azioni Proprie, da intendere quale ipotesi di offerta al pubblico di prodotti finanziari ex art. 1 co. 1 lett. t) t.u.f., senza la preventiva pubblicazione del prospetto informativo.

In pratica la banca, senza informare nessuno – pubblico, fornitori, mercato – decideva in house il da farsi, addirittura violando un obbligo statutario.

Pratica operativa

La cronaca giudiziaria ci ha spesso notiziato di indagini della magistratura circa l’allegro operare di tanti consigli di amministrazione, che hanno spesso disatteso regole statutarie e civilistiche esistenti pensando di essere sempre immuni da responsabilità.

La trasparenza delle decisioni assunte, dalla concreta operatività posta in essere deve essere oggetto di un controllo costante anche e soprattutto da parte di un Collegio sindacale e bene ha fatto la Cassazione a stigmatizzare una condotta di tal fatta.

Questo infelice modo di operare di tanti Collegi sindacali, oltre che di prestigiose società di revisione, ci aiuta anche a capire la ragione per la quale ci sono stati grandi gruppi imprenditoriali falliti per la fittizietà di grandi fondi patrimoniali, posti a garanzia di obbligazioni assunte.

Il caso della Parmalat, è uno dei tanti esempi che possiamo ricordare, quando si dichiarava la esistenza del fondo Epicurum delle isole Cayman – rivelatosi completamente fasullo oltre che surreale e che nessuno, negli anni, ha trovato il tempo o la volontà di controllare.

Si è attesa l’insolvenza della società, alla scadenza delle obbligazioni, quando i soldi erano finiti: vergogna vergognosa!

Qualcosa di analogo è successo in Germania con la società Allianz di cui ho parlato qui https://www.giovannifalcone.it/allianz-al-setaccio-in-germania-bafin-indaga/

Ogni mondo è Paese!

Controllo Antiriciclaggio

Quando svolgevo le funzioni di responsabile Aziendale Antiriciclaggio in un Gruppo bancario (1999/2007), ad una certa data, fui invitato dal Presidente dal Collegio sindacale di fornire l’elenco dei soggetti segnalati per “operazioni sospette” nel triennio precedente.

Risposi che tale attività svolta dallo scrivente nella valutazione dei rapporti in essere, era coperta d assoluta riservatezza e non potevo fornire le informazioni richieste.

Spiegai che laddove ritenuto di interesse per la specificità ispettiva del Collegio, avrebbero potuto verificare come era impostato il servizio di verifica dei flussi finanziari su tutte le anagrafiche della banca, avuto riguardo  alle persone fisiche e giuridiche.

Si sarebbe potuto parlare dell’attività formativa pianificata a beneficio di tutto il personale delle filiali, la verifica organizzativa di filiale che svolgevo sistematicamente sulla rete, i diagnostici in uso (Gianos, Contante reale, Gestione titoli al portatore), onde ricevere, nella eventualità, ogni ulteriore ed utile suggerimento.

La richiesta morì sul nascere e non ebbe seguito!

 

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