sabato, Maggio 4, 2024
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DI ECONOMIA SI CRESCE O SI MUORE: DOBBIAMO SCEGLIERE

DI ECONOMIA SI CRESCE O SI MUORE: DOBBIAMO SCEGLIERE

L’economia e’ il nostro destino. Questa e’ la frase che ripeteva spesso un famoso economista tedesco di cui ora mi sfugge il nome.
In Italia, per noi comuni mortali, ci pensa l’Istat a toglierci quel poco di buon umore che ancora ci rimane e ci ricorda, al contrario dell’ignoto economista, che l’economia puo’ essere la nostra rovina.
Oggi infatti, ho notato che per non apparire eccessivamente pessimista, l’Istituto di statistica nazionale non ci da piu’ i numeri come da rituale, che ovviamente sarebbero ruotati introrno allo zero, come ci sta abituando da un annetto a questa parte con la nascita del Governo del cambiamento del maggio 2018, ma si esprime con un giudizio poco lusinghiero: Economia Italia, andamento negativo per industria e prezzi.
In termini di prospettiva ci dice pure che l’industria ha registrato un calo di fiducia e questo, aggiungo io, non fa ben sperare nella ripresa del quadro complessivo.
Qui le imprese non solo scappano aall’estero, o per sopravvivere ad una tassazione nostrana eccessiva oppure cercano maggiori profitti ai propri investimenti. Questo quadro a tinte fosche disegnato dall’Istat dovrebbe porre degli interrogativi per la stesura della prossima finanziaria, il cui documento programmatico e’ stato discusso in questi giorni.
Cio’ malgrado, la stessa Istat, quasi in controtendenza dice pure che la nosta eonomia Italia mostra un segno più per il Pil del primo semestre. Le aziende continuano a delocalizzare, trasferendo le produzioni all’estero, gl imprenditori, quelli piu’ coraggiosi beninteso non investono per assenza di prospettive di crescita nel breve periodo e il lavoro aumenta: faccio fatica a capire, come speesso mi capita, forse e’ un fatto anagrafico!
A voler parlare da osservatore, indigeno interessato al nostro territorio, il quadro e’ abbastanza chiaro quando vedo:
· Una criminalita’ organizzata che imperversa su tutto il territorio nazionale (emblematica, solo per fare un esempio, i 69 arresti di Brescia dell’altro giorno, riepilogativa dei mali italici – Associazione mafiosa, frode fiscale e corruzione).
· Una pubblica amministrazione che annaspa, opere pubbliche gia’ cantierate per diverse decine di miliardi di euro che non partono con una burocrazia impazzita;
· Un grandissimo progetto, nato nel 2015 da una brillante intuizione del neo senatore a vita Renzo Piano e riguardante il RAMMENDO DELLE PERIFERIE e’ stato “definanziato” nella legge di bilancio 2019 rr nessuno parla, obietta, osserva, balbetta, sussurra.
Nello stesso tempo, assistiamo anche alle giustifiche dei politici che attribuiscono le negativita’ segnalate ad una congiuntura internazionale, a cominciare dalla guerra commerciale in atto fra Cina e Stati Uniti. Ammesso pure che questa versione possa considerarsi verosimile, questo non toglie nulla, anzi aggrava, quelle disfunzioni in atto che ahime’, riusciamo a produrre senza l’aiuto di nessuno!

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