venerdì, Maggio 3, 2024
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Antiriciclaggio: La confusione aumenta!

I programmi di clemenza

Due le ipotesi sullo sfondo: una “clemenza” di tipo riparatorio, in fase di applicazione della sanzione, e una che scatterebbe con l’adeguamento spontaneo del professionista dopo una prima contestazione (come già avviene, ad esempio per il Fisco). In questo caso, secondo indiscrezioni, si potrebbe arrivare persino a un esonero dalla sanzione per chi si mette subito completamente in regola. Un meccanismo, quello dell’adeguamento spontaneo o della diffida accertativa, invocato sia dal Consiglio nazionale dei commercialisti sia da quello forense per favorire la compliance antiriciclaggio e ridurre lo spettro delle sanzioni.

Se le verifiche di fattibilità in corso al Mef avranno esito positivo, i tempi saranno brevi: «Questo approccio non richiede modifiche alla normativa antiriciclaggio», aggiunge Savino che punta ad aggiornare la maxi-circolare sui controlli (la n. 56499/2022 del Tesoro) e «introdurre così una best practice».

Le statistiche

Intanto cresce, anche se lentamente, il contributo dei professionisti nella lotta al riciclaggio di denaro sporco. Il progresso è ascrivibile quasi tutto ai notai che nel 2023, come segnala il bollettino della Uif (l’Unità di informazione finanziaria di Banca d’Italia) hanno potenziato le segnalazioni di operazioni sospette (Sos), facendo registrare un incremento del 45% rispetto al 2022 e da soli valgono il 5% delle segnalazioni, lasciando lo 0,38% alle altre categorie (si veda il grafico sopra). Secondo il consigliere del Notariato che coordina la commissione antiriciclaggio, Vincenzo Gunnella, «ogni anno i nostri numeri sono in crescita grazie a linee guida fornite alla categoria, dialoghi con le istituzioni, implementazione di piattaforme tecnologiche, corsi di formazione».

Certo le 8mila Sos arrivate dai professionisti (+1,73% sul 2022) sono poca cosa sulle oltre 150mila arrivate nel 2023 (peraltro in calo complessivamente rispetto all’anno prima). La parte del leone continuano a farla banche e Poste che seguono un maggior numero di movimenti finanziari e hanno ormai alert automatizzati.

«Non bisogna concentrarsi solo sul dato statistico – avverte Gabriella Viggiano, consigliera Cndcec con delega all’antiriciclaggio – ma elevare la qualità delle segnalazioni, procedendo a effettuarle solo quando ricorrono elementi oggettivi e soggettivi che rendono ragionevole il sospetto».

Un ulteriore contributo potrebbe arrivare poi dalle tecnologie: con il Dl 145/2023 si è data agli Ordini la facoltà di istituire proprie banche dati antiriciclaggio delle quali possono avvalersi gli iscritti per valutare le operazioni sospette.

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